COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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INDIETRO NON SI TORNA, E NON SI PUO' ESSERE PRESI IN GIRO DAI PETROLIERI CHE FANNO FINTA DI ESSERE DALLA PARTE DEI CONSUMATORI. IL GOVERNO GARANTISCA GLI IMPEGNI PRESI IN SEDE COMUNITARIA E DISMETTA I SUOI IMPEGNI COME IMPRENDITORE PETROLIFERO.
L'ADUC CHIEDE L'INTERVENTO DEL COMMISSARIO EUROPEO MARIO MONTI: SAPRA' AGIRE CONTRO IL GOVERNO CHE LO HA NOMINATO?
Firenze, 21 Agosto 1999. Cosi' come previsto: i prezzi stanno impazzendo, gli impegni del Governo erano fumo negli occhi .... e il peggio deve ancora venire.
Cosi' il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Le compagnie petrolifere si stanno scatenando, nonostante il presidente della loro corporazione dica in giro che loro lavorano per gli interessi dei consumatori, e che questi ultimi devono poter scegliere. Il classico metodo di dire tutto e il contrario di tutto, per buttare fumo negli occhi, scombinare le carte del gioco, e non far piu' capire chi e' da una parte, chi dall'altra e, cosi', far perdere il filo logico di cio' che sta succedendo e aprirsi la strada alle decisioni piu' utili a se stessi e contro qualunque forma di mercato.
L'impotenza del Governo e' ampiamente dimostrata dal fatto che, dopo l'inutilita' degli osservatori del ministro dell'Industria Bersani, e dopo il flop delle dichiarazioni rassicuranti del sottosegretario Carpi, l'unica voce che si ascolta viene dall'oltretomba, quella del sottosegretario Nerio Nesi che -come se l'Italia non fosse un Paese attivo dell'Ue e avesse un commissario che sovrintende alla liberta' del mercato e della concorrenza- chiede il ritorno ai prezzi controllati. Tutte dimostrazioni di quanto poco stiano a cuore le soluzioni per riportare un mercato al suo gioco di domanda e offerta e non continuare a farlo rispondere alle precise volonta' di Stato da una parte e oligopolio dei petrolieri dall'altra.
L'ingarbugliamento e' anche aiutato dal fatto che il prezzo del barile sta andando all' insu' e i petrolieri credono di giustificare meglio i loro aumenti -convinti che i consumatori siano dei poveri imbecilli che non capiscono che se il barile costa oggi di piu', questo potra' influire sui maggiori costi solo quando il petrolio da grezzo verra' trasformato in benzina, ed e' un procedimento che non puo' avvenire nel giro di quelle dodici ore che, abitualmente, occorrono ai petrolieri per ritoccare i prezzi.
A questo punto tutti stanno aspettando -indifesi- le esplosioni di prezzo della prossima settimana.
Occorre agire. Il Governo ha solo una mossa da fare: uscire dalla sua funzione di controllore e controllato e dismettere il suo impegno imprenditoriale petrolifero che oggi gli consente di controllare la meta' del mercato: situazione foriera del cartello oligopolista dei petrolieri.
Ma abbiamo profondi dubbi che questo Governo faccia qualunque cosa in questo senso. Per questo ci rivolgiamo al commissario Mario Monti: lui che e' garanzia della liberta' di questo mercato, intervenga! Sempre che abbia la voglia politica di farlo, trattandosi di azione da svolgere, duramente, contro coloro che lo hanno nominato.