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Conferenza Rivoluzione liberale
Poretti Donatella - 22 agosto 1999
MI PREOCCUPA L'USO DEL REFERENDUM
da La Repubblica, domenica 22 agosto Pagina 12

Ettore Costa (ex presidente Corte dei Conti)

Roma

La verificata maggior efficacia degli spot pubblicitari se inseriti nello spettacolo (tanto da dar luogo frequentemente alla elargizione di laute tangenti) ha indotto qualche astuto personaggio ad attuare quella che ben puo' definirsi "politica- spettacolo". Il che, pur non essendo certo condivisibile - dato che una cosa e' la pubblicita' di un prodotto e un'altra la competizione elettorale - non ha tuttavia destato particolare preoccupazione sino a quando, per dar spettacolo, ci si e' limitati a scioperi della fame, autoincatenamenti, mascheramenti da uomo o donna sandwich o altri travestimenti. Anche perche' dato l'attuale sistema di nomina, e' stato possibile tener conto della evidente inopportunita' di un eventuale conferimento dei "pretesi" incarichi altamente rappresentativi di Ministro degli Esteri o addirittura di Presidente della Repubblica ad abituali partecipanti a tali forme di spettacolo. Tali forme di spettacolo, infatti, che - data la passione per il teatro degli italiani - hanno consentito il

rastrellamento di un buon numero di voti da parte di chi le ha messe in scena, non hanno pero' in alcun modo inciso negativamente sulle istituzioni della Repubblica. Cio' che preoccupa, invece, e' l'uso improprio dell'istituto referendario da essi trasformato in "referendum-spettacolo" con la presentazione di una valanga di quesiti (molti dei quali chiaramente inammissibili) intesi soltanto a far sentire la propria presenza nel Paese, a fini esclusivamente propagandistici, anche perche' accompagnati da spettacolari manifestazioni di protesta contro asseriti ostruzionismi nella raccolta delle firme.

E', al contrario innegabile che tale raccolta risulta molto facilitata dalla mancata illustrazione dei singoli quesiti. Parecchie firme sarebbero state infatti rifiutate qualora i proponenti avessero ad esempio chiarito se la smilitarizzazione della Guardia di Finanza e' intesa a favorire soltanto falsificatori di bilanci ed evasori fiscali o anche contrabbandieri e trafficanti di droga e avessero spiegato cosa comporterebbe l'abolizione del "sostituto d' imposta": l'obbligo cioe' per lavoratori dipendenti e pensionati di effettuare due volte all' anno consistenti esborsi a favore del fisco anziche' vedersi trattenute le imposte mensilmente.

In difesa del corretto uso del referendum abrogativo non ci si puo' pertanto limitare a "dar vita ad una coalizione contro i quesiti" come giustamente proposto dal ministro Katia Bellillo ("Repubblica" del 5 agosto). Occorre anche varare al piu' presto - ad integrazione dell'attuale legge determinante (come previsto dalla Costitutizione) le modalita' di attuazione del referendum - precise disposizioni intese ad impedire un uso distorto dell'istituto referendario.

A tal fine potrebbe, tra l'altro, stabilirsi:

a) a nessun Comitato e' consentito promuovere nello stesso anno piu' di due referendum;

b) non e' ammessa la contemporanea partecipazione della stessa persona a piu' Comitati promotori;

c) e' vietata la raccolta delle firme nello stesso luogo da parte di piu' Comitati promotori;

d) non e' valida l'autenticazione effettuata da uno stesso pubblico ufficiale delle firme raccolte nella medesima giornata da piu' di un Comitato promotore. Disposizioni tutte costituzionalmente legittime in quanto non limitano il diritto di ogni elettore a sottoscrivere un numero limitato di proposte referendarie da chiunque regolarmente presentate.

 
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