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Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 23 agosto 1999
IL PREZZO DELLA BENZINA AUMENTA PER TUTTI, ANCHE PER QUELLA DI STATO.

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori

URL: http://www.aduc.it

mailto aduc.it@aduc.it

Tel.055290606 - 0552302266

LE ISTITUZIONI ITALIANE SI LIMITANO AD OSSERVARE, MENTRE QUELLE COMUNITARIE .... FANNO LO STESSO. MA SI OSSERVA QUANDO LE REGOLE DEL GIOCO SONO CORRETTE, PER VERIFICARE SE SONO APPLICATE ..... E NON E' IL CASO DI QUELLE ITALIANE: IL COMMISSARIO ALLA CONCORRENZA, MARIO MONTI, CHE FA?

Firenze, 23 Agosto 1999. Anche la benzina di Stato -Agip-Ip- sta cominciando ad aumentare i suoi prezzi per raggiungere il cartello oligopolista dei privati che, gia' dalla settimana scorsa, aveva cominciato a ritoccare i prezzi all'insu'.

Cosi interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.

Ora il quadro e' completo. Tutti gli attori del cosiddetto mercato si stanno comportando nello stesso modo, fugando tutti "i dubbi" che erano stati avanzati nei giorni scorsi su una presunta grazia dello Stato verso i consumatori: in un mercato diviso in due -senza lotta fra i due attori- in genere c'e' un po' di gioco delle parti, ma poi tutto va in un'unica direzione.

E cosa fanno le istituzioni? Niente! Il ministero dell'Industria ha fatto il suo osservatorio perche' l'Ue -con una direttiva dello scorso 26 luglio, diventata operativa il 14 agosto- l'ha obbligato: ogni lunedi' dovra' fornire i dati sui prezzi al consumo, che finiranno in un calderone che servira' alla Commissione per farsi un'idea su cosa sta succedendo: se il processo di liberalizzazione e' in corso e cosa sta provocando sul mercato.

C'e' un problema a monte, pero'. Un osservatorio ha senso se deve verificare l'applicazione di regole che sono diventate tali in ogni Paese. Ma in Italia non e' cosi', perche' l'ex monopolista non e' tanto ex -anzi. Il mercato lo ha aggiustato per meglio garantirsi la continuita' di dominio economico: fa il controllore su se stesso e obbliga -di fatto- i suoi avversari a costituirsi in oligopolio per la sopravvivenza. Ci sono anche delle schegge impazzite, come alcuni piccolissimi privati che, essenzialmente in provincia di Viterbo, fanno prezzi interessanti; ma sono insignificanti rispetto al mercato complessivo.

Ci siamo gia' chiesti nei giorni scorsi se alla Commissione, di cui Mario Monti e' responsabile, hanno ben presente questa anomalia. E crediamo che lo sappiano: quindi devono solo intervenire per intimare un processo di dismissione totale dell'impegno dello Stato nell'imprenditoria petrolifera. Non ci sono alternative: le vecchie glorie dell'Eni che hanno dato tanta notorieta' e importanza all'Italia sono un ostacolo, perche' impediscono al consumatore di essere il protagonista del mercato: sempre che l'Italia voglia continuare ad essere nell'Ue e non voglia riprendere il cammino delle Sette Sorelle.

C'e' bisogno di chiarezza e semplicita'. E ci sembra che gli osservatori -italiano e comunitario- non servano tanto in questo senso, se prima non esigono le condizioni minime perche' le regole siano rispettate da tutti. E la regola e' che ci sia un mercato, non quel circo di oggi in cui, tra posizioni dominanti e oligopoli, alla fine si crea un ingarbugliamento tale che sul campo rimane una sola vittima: il consumatore.

 
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