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Conferenza Rivoluzione liberale
Affatigato Marco - 23 agosto 1999
A.R.P.A.-LUCCA

associazione radicale pensiero e azione

55100 LUCCA - via della Stufa, 21 - tel./fax 0583-491758

COMUNICATO STAMPA

CASO BARALDINI: Angelita Bonugli, esponente dell'ARPA-Lucca (Associazione Radicale Pensiero e Azione - Lucca) che in qualita' di membro esterno della Delegazione femminile della Regione Toscana nell'agosto del 1996 si reco' a far visita a Silvia Baraldini nel penitenziario di Danbury, esprime viva soddisfazione per il suo rientro in Italia che

conclude finalmente in modo positivo la controversa vicenda, ripristinando cosi' il diritto internazionale ed umanitario.

"Finalmente dopo una lunga e controversa vicenda Silvia Baraldini tornera' in Italia mercoledi' prossimo, per terminare di scontare la sua pena nel carcere romano di Rebibbia."

Inizia cosi' il discorso di Angelita Bonugli, esponente dell'Associazione Radicale Pensiero e Azione-Lucca, di fronte ai compagni dell'Associazione che si sono incontrati ieri, nella sede di via della Stufa n.21, alle ore 18.00, per discutere dell'ormai vicinissima conclusione della vicenda Baraldini, nella quale proprio la Bonugli ha preso parte attiva recandosi a farle visita in qualita' di membro esterno della Delegazione femminile della Regione Toscana nell'agosto del 1996 nel penitenziario di Danbury, nel segno della continuita' dell'interessamento dei radicali alla vicenda umanitaria della Baraldini alla quale gia' in passato Emma Bonino aveva fatto visita in un carcere americano.

Al viaggio negli USA la Bonugli aveva fatto seguire un impegno diretto nella nostra citta' con una raccolta di firme volta a tenere viva l'attenzione dell'opinione pubblica e per sollecitare il Governo ad intraprendere una azione efficace ed incisiva per la soluzione dell'intera vicenda.

Continua sempre Angelita Bonugli: " Al di la' delle implicazioni e delle strumentalizzazioni politiche del caso Baraldini, che peraltro non hanno mai ne' coinvolto ne' interessato noi radicali, sono felice che il Governo statunitense abbia deciso di concedere il trasferimento di

Silvia in un carcere italiano, ripristinando cosi' il diritto internazionale ed affermando il principio umanitario e costituzionale della finalita' rieducativa della pena, diritti per i quali io ed i miei compagni lottiamo da anni. E' questo, a mio avviso, l'aspetto determinante dell'intera vicenda e, forse, se tale linea fosse stata seguita con maggiore convinzione sin dall'inizio, rinunciando a politicizzare la vicenda per assicurarsi l' "esclusiva" dell'ottenimento del trasferimento in Italia, ripeto forse, gia' da molto tempo Silvia Baraldini avrebbe potuto essere in Italia vicino alla madre."

Lucca, 23 agosto 1999 Ufficio Stampa

 
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