Alle europee, fra gli altri bersagli della campagna radicale, c'è stato Rutelli e l'Asinello.
Il risultato più evidente - e poco rilevato - è stato il sorpasso della Lista Bonino sulla lista dei Democratici.
Ora i Democratici, quintessenza del partito dei garantiti e dei burocrati locali e parastatali (Sindaci, Prodi e Di Pietro) dicono di sostenere i referendum radicali. Il comitato promotore sembra apprezzare, mentre occhiolini si scambiano sia con giustizialisti che con uomini d'apparato che quei referendum dovrebbero temere più di ogni altra cosa.
Il paesaggio è confuso.