(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 1 SET - LE GUERRE DI RELIGIONE, L'INQUISIZIONE, I SILENZI DI FRONTE ALLE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI. LA CHIESA, PER BOCCA DEL PAPA, TORNA A PARLARE DI RICHIESTA DI PERDONO PER LE COLPE ANCHE STORICHE DEI SUOI FIGLI, IN PARTICOLARE PER LE DIVISIONI TRA CRISTIANI, PER AVER ACCETTATO L'USO DELLA VIOLENZA, ANCHE SE PER IMPORRE LA VERITA', E PER AVER TOLLERATO, ANCHE TACENDO, SITUAZIONI DI VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI. CON ESPRESSO RIFERIMENTO AL PROSSIMO GIUBILEO, UN GIOVANNI PAOLO II IN DISCRETE CONDIZIONI HA OGGI RIPETUTO, NEL DISCORSO RIVOLTO AI PARTECIPANTI ALL'UDIENZA GENERALE, IL ''MEA CULPA'' DELLA CHIESA PER LE COLPE DEL PASSATO, SENZA FARE ALCUN ESPLICITO RIFERIMENTO STORICO, MA RINVIANDO AD UNA ''SERIA INDAGINE'' L'ACCERTAMENTO DEI FATTI E ''DIFFIDANDO'' DALLE SENTENZE ''GENERALIZZATE''.
IL PAPA HA RIBADITO CHE ''IL RICONOSCIMENTO DEI PECCATI STORICI SUPPONE UNA PRESA DI POSIZIONE NEI CONFRONTI DEGLI EVENTI, COSI' COME SONO REALMENTE ACCADUTI E CHE SOLO RICOSTRUZIONI STORICHE SERENE E COMPLETE POSSONO FAR EMERGERE. D'ALTRA PARTE IL GIUDIZIO SU EVENTI STORICI NON PUO' PRESCINDERE DA UNA CONSIDERAZIONE REALISTICA DEI CONDIZIONAMENTI COSTITUITI DAI SINGOLI CONTESTI CULTURALI, PRIMA DI ATTRIBUIRE AI SINGOLI SPECIFICHE RESPONSABILITA'''. LA CHIESA INSOMMA ''CERTO NON TEME LA VERITA' CHE EMERGE DALLA STORIA ED E' PRONTA A RICONOSCERE GLI SBAGLI'' (SEGUE).
PAPA: 'MEA CULPA' DELLA CHIESA PER 'PECCATI' DEL PASSATO (2)
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 1 SET - E CIO' ''SOPRATTUTTO QUANDO SI TRATTA DEL RISPETTO DOVUTO ALLE PERSONE E ALLE COMUNITA''', MA ''E' PROPENSA A DIFFIDARE DELLE SENTENZE GENERALIZZATE DI ASSOLUZIONE O DI CONDANNA RISPETTO ALLE VARIE EPOCHE STORICHE''. UNA VOLTA ACCERTATE ''LA CHIESA SENTE IL DOVERE DI RICONOSCERE LE COLPE DEI PROPRI MEMBRI E DI CHIEDERNE PERDONO A DIO E AI FRATELLI. QUESTA DOMANDA DI PERDONO NON DEVE ESSERE INTESA COME OSTENTAZIONE DI FINTA UMILTA', NE' COME RINNEGAMENTO DELLA SUA STORIA BIMILLENARIA CERTAMENTE RICCA DI MERITI NEI CAMPI DELLA CARITA', DELLA CULTURA E DELLA SANTITA'. ESSA RISPONDE INVECE A UN' IRRINUNCIABILE ESIGENZA DI VERITA'''.
IL PAPA HA CITATO, IN PRIMO LUOGO, LA ''DOLOROSA REALTA' DELLA DIVISIONE TRA CRISTIANI. LE LACERAZIONI DEL PASSATO, CERTAMENTE NON SENZA COLPE DA ENTRAMBE LE PARTI, RESTANO UNO SCANDALO DI FRONTE AL MONDO. UN SECONDO ATTO DI PENTIMENTO RIGUARDA L'ACQUIESCENZA A METODI DI INTOLLERANZA E PERSINO DI VIOLENZA A SERVIZIO DELLA VERITA'. ANCHE SE MOLTI LO FECERO IN BUONA FEDE, NON FU CERTO EVANGELICO CHE LA VERITA' DOVESSE ESSERE IMPOSTA CON LA FORZA. VI E' POI IL MANCATO DISCERNIMENTO DI NON POCHI CRISTIANI RISPETTO A SITUAZIONI DI VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI FONDAMENTALI. LA RICHIESTA DI PERDONO VALE PER QUANTO E' STATO OMESSO O TACIUTO PER DEBOLEZZA O ERRATA VALUTAZIONE, PER CIO' CHE E' STATO FATTO O DETTO IN MODO INDECISO O POCO IDONEO''.
GIUBILEO: PAPA, LA CHIESA RICONOSCERA' I SUOI ERRORI =
(AGI) - CdV, 1 set. - La Chiesa Cattolica "non teme la verita' che emerge dalla storia ed e' pronta a riconoscere gli sbagli, la' dove sono accertati, soprattutto quando si tratta del rispetto dovuto alle persone e alle comunita'". Papa Wojtyla e' tornato con queste parole a ribadire la propria intenzione di chiedere perdono per i peccati della Chiesa in occasione del Grande Giubileo del 2000. Lo ha fatto durante l'Udienza Generale tenuta in Vaticano.
"Questa domanda di perdono - ha spiegato - non deve essere intesa come ostentazione di finta umilta', ne' come rinnegamento della sua domanda bimillenaria certamente ricca di meriti nei campi della carita', della cultura e della sanita'. Essa risponde invece - ha scandito il Papa - a un'irrinunciabile esigenza di verita', che accanto agli aspetti positivi, riconosce i limiti e le debolezze umane delle varie generazioni dei discepoli di Cristo".
GIUBILEO: PAPA, LA CHIESA RICONOSCERA' I SUOI ERRORI (2)=
(AGI) - CdV, 1 set. - Ma quali sono le colpe della Chiesa? "L'avvicinarsi del Giubileo - ha affermato Giovanni Paolo II - attira l'attenzione su alcuni tipi di peccati presenti e passati sui quali in modo particolare occorre invocare la Misericordia del Padre. Penso anzitutto - ha elencato - alla dolorosa realta' della divisione tra i cristiani". Secondo il Papa, infatti, "le lacerazioni del passato, certamente non senza colpe da ambo le parti, restano uno scandalo di fronte al mondo".
"Un secondo atto di pentimento - ha continuato Wojtyla - riguarda l'aquiescenza a metodi di intolleranza e persino di violenza al servizio della verita'". Il riferimento e' all'Inquisizione, sulla quale il Papa ha incaricato di "indagare" una apposita Commissione storico-teologica. Ma quali che siano le risultanze finali degli esperti, per il Pontefice e' fin d'ora evidente che colpe ci furono. "Anche se molti lo fecero in buona fede, non fu certo evangelico - ha riconosciuto - pensare che la verita' dovesse essere imposta con la forza".
GIUBILEO: PAPA, LA CHIESA RICONOSCERA' I SUOI ERRORI (3)=
(AGI) - CdV, 1 set. - Nell'esame di coscienza pronunciato ad alta voce dal Papa, "vi e' poi il mancato discernimento di non pochi cristiani rispetto a situazioni di violazione dei diritti umani fondamentali". Un capitolo nel quale rientra anche la mancata denuncia dei campi di sterminio nazisti da parte della Chiesa tedesca, altro argomento che e' stato oggetto di approfondimento da parte di esperti incaricati dal Papa.
Anche in questo caso, ha precisato Wojtyla, "la richiesta di perdono vale per quanto e' stato omesso o taciuto per debolezza o errata valutazione, per cio' che e' stato fatto o detto in modo indeciso o poco idoneo".
Giovanni Paolo II ha toccato oggi anche la questione scottante dei "limiti" del pentimento da lui richiesto alla Chiesa: la lettera apostolica "Tertio Millennio Adveniente" suscito' infatti anche alcune reazioni negative in ambienti cattolici che ritenevano troppo enfatizzata dagli storici laici la responsabilita' della Chiesa sia nell'Inquisizione che per quanto riguarda la Shoa'. In proposito, Wojtyla ha dato atto che "il riconoscimento dei peccati storici suppone una presa di posizione nei confronti degli eventi, cosi' come sono realmente accaduti e che solo ricostruzioni storiche serene e complete possono far emergere".
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(AGI) - CdV, 1 set. - Proprio per questo, del resto, il Papa ha istituito le Commissioni storico-teologiche. Ma la necessita' di approfondimenti storici non deve essere un alibi. "Quando sono accertate da una seria indagine storica, la Chiesa - ha tenuto a ribadire - sente il dovere di riconoscere le colpe dei propri membri e chiederne perdono a Dio e ai fratelli".
Inoltre, quando la ricerca storica fa emergere delle attenuanti al comportamento dei cristiani, non bisogna strumentalizzarle per autoassolversi. Perche', se da una parte "il giudizio su eventi storici non puo' prescindere da una considerazione realistica dei condizionamenti costituiti dai singoli contesti culturali, prima di attribuire ai singoli specifiche responsabilita' morali", dall'altra "la considerazione delle circostanze attenuanti non esonera la Chiesa dal dovere di rammaricarsi profondamente per le debolezze di tanti suoi figli che ne hanno deturpato il volto, impedendole di riflettere pienamente l'immagine del suo Signore crocifisso, testimone insuperabile di amore paziente e mitezza".
In definitiva, dunque, per il Papa "l'atteggiamento penitenziale della Chiesa del nostro tempo, alle soglie del Terzo Millennio, non vuole essere un relativismo storiografico di comodo, che sarebbe tanto sospetto quanto inutile. Esso piuttosto porta lo sguardo sul passato e sul riconoscimento delle colpe perche' cio' sia di lezione - ha concluso - per un futuro di piu' pura testimonianza".