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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 2 settembre 1999
REFERENDUM: AN BRINDA IN PIAZZA CON PANNELLA E SEGNI
LEADER RADICALE CONTRO BERLUSCONI, MA ELETTORI POLO APPOGGIANO

Da un lancio dell'agenzia Adnkronos delle ore 18.50

Segni ribadisce di condividere nel merito solo alcuni dei referendum radicali, mentre Storace li ha firmati tutti anche se non condivide il contenuto e le finalita' di alcuni. ''La mia -spiega ai cronisti- e' un'iniziativa dal sapore squisitamente

politico. Spero che questa onda referendaria conduca ad elezioni anticipate. Nel merito avremo molto da discutere e personalmente non condivido alcuni dei quesiti proposti da Pannella e Bonino''.

Pannella e' soddisfatto delle firme apposte da Storace ai quesiti radicali e dice che questo puo' rappresentare ''la premessa di possibili intese''. Il leader radicale, al contrario, rinnova le critiche a Forza Italia e al suo leader Silvio Berlusconi per

l'atteggiamento tenuto nei confronti delle iniziative referendarie, che considera diverso dall'''appoggio convinto dimostrato con i fatti dalla base del Polo''.

Uniti sul referendum ma divisi su ldopo. Alleanza Nazionale, Mario Segni e Marco Pannella si ritrovano in piazza del Pantheon per il brindisi del partito di Gianfranco Fini(che pero' e' assente) per festeggiare il successo della raccolta di firme di An sui referendum contro la proporzionale e il finanziamento pubblico ai partiti.

Pannella 'conduce' Francesco Storace a firmare i 20 referendum dei radicali, Segni stringe la mano a Pannella dopo le polemiche di oggi e tutti sottolineano come la via referendaria sia l'unica opportunita' per ''scardinare l'immobilismo in tema di riforme''. Segni dice che a Pannella ''piace far polemica ma nei miei confronti non possiamo certo parlare di guerra e quindi non dobbiamo fare alcuna pace. Il dato importante e' che con i referendum si riavvia il processo riformatore bloccato dopo la sconfitta del 18 aprile''.

Come nei gran premi di Formula 1: il brindisi di Alleanza Nazionale per il traguardo delle firme dei due referendum si e' concluso con una doccia di spumante per tutti. Dopo i discorsi ufficiali, gli applausi e le strette di mano di rito, e' stato il consigliere comunale di An Marco Marsiglio a scatenare il putiferio impugnando una bottiglia Magnum di Ferrari. A farne le spese soprattutto Diego Masi, che era venuto insieme a Mario Segni, e che ora dovra' sicuramente portare il vestito in tintoria. Evidenti tracce di spumante anche sulle giacche di Mario Segni, Marco Pannella Gianni Alemanno (l'organizzatore della festa), Francesco Storace e di tutti coloro che si trovavano nei pressi del banchetto di An per la raccolta delle firme in piazza del Pantheon.

REFERENDUM: DOMANI SEGNI FIRMA QUELLI RADICALI

Da un lancio dell'agenzia AGI delle ore 18.59

Roma, 2 set. - "Domani alle 10 insieme a Mario Segni,Giuseppe Bicocchi, Mario Baldassarri e Marco Taradash firmeremo al banchetto di Piazza di Spagna - i referendum radicali. Ovviamente in primis quelli istituzionali, cioe' contro il

finanziamento pubblico ai partiti e l'abolizione della quota proporzionale per i quali An, insieme al Patto, ha gia' raccolto le firme. Ma anche, ovviamente, tutti gli altri

referendum perche' nel loro complesso, come ben ha detto Baldassarri, rappresentano il dpef dei cittadini, cioe' un pacchetto di riforme strutturali che farebbe fare

complessivamente e radicalmente un salto in avanti per la modernizzazione del paese in termini di rapporti di lavoro, sui problemi di fondo dell'economia e della giustizia". E' quanto afferma Diego Masi del patto Segni.

"Io personalmente - prosegue Masi - oltre a firmare sosterro' in tutti i modi il referendum sulla liberta' dei rapporti di lavoro, cioe' l'abrogazione dell'articolo 18

dello statuto dei lavoratori perche' rappresenta l'unico modo per permettere una reale lotta alla disoccupazione e la battaglia che con il mio comitato 'Liberta' nel lavoro' sto

portando avanti da due anni". Segni, nell'intervista di oggi, non sembrava disponibile a firmare gran parte dei referendum radicali, anzi ... "Spero che Segni firmera' una buona parte dei referendum, specie quelli sul lavoro e sull'economia. Ho la sensazione che Mario non sia certo contrario al contenuto dei referendum ma forse al loro numero elevato".

REFERENDUM: PER AN, PANNELLA E SEGNI FESTA IN PIAZZA A ROMA

Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 18.20

ROMA, 2 SET - Una ''magnum'' di Ferrari, un ''bagno'' nella variegata folla dei militanti, una stretta di mano, tanti sorrisi e le solite parole di circostanza (''siamo

stati bravi'', ''ringraziamo tutti''). Cosi' i deputati di An Giovanni Alemanno e Francesco Storace (assente ''eccellente'' Gianfranco Fini) hanno festeggiato al Pantheon la raccolta, solo nel Lazio, di 280 mila firme per i referendum anti-

proporzionale e anti-finanziamento pubblico ai partiti insieme ad altri due referendari ''d.o.c'': Marco Pannella e Mario Segni che per l'occasione sembrano essersi riappacificati dopo le polemiche di oggi (''la referendite di Segni - aveva detto Pannella - fa ridere'').

''Ma quali polemiche - si e' affrettato subito a dire Pannella ai giornalisti che volevano saperne di piu' - io ho semplicemente criticato Segni e lui neanche mi ha risposto. Ci conosciamo da 20 anni e gli ho sempre espresso senza grossi giri di parole il mio dissenso, ovviamente politico. Lui per 10 anni ha sempre avuto l'appoggio del Pci-Ds. Io no. Tutto qui''. Non meno polemica la risposta di Segni: ''ma che volete che vi dica, tanto lo sapete com'e' fatto Pannella. Lo conoscete tutti. Non

c'e' molto altro da dire...''.

Ma Pannella non si ferma e una volta davanti alle telecamere aggiunge: ''Segni comunque e' niente - dichiara - la vera barzelletta e' il 'referendum day' indetto

dai Democratici. Una barzelletta piu' da ciuchi che da asinelli.

Una berzelletta, insomma, da Rutelli di questo periodo. Trovo ridicolo infatti che loro promuovano un'iniziativa del genere quando An ha gia' raccolto le firme e le sta per depositare in Cassazione. C'e' davvero da ridere...''. Pannella pero' diventa piu' serio quando parla di An, della sua battaglia referendaria e del fatto che esponenti di primo piano del partito come Francesco Storace abbiano deciso di firmare i 20 quesiti radicali: ''Questo - annuncia - puo' essere la premessa di accordi politi futuri. Ma con questa destra, non con l'altra.

Del resto l'ho gia' detto al mio congresso: 'mai con la destra di Mediaset e del Giornale', con quella di Berlusconi che aspetta seduto che passi il cadavere del nemico referendario...''.

''Quella di An - ha detto invece Segni - e' stata una campagna attivissima e brillante. Dopo la delusione del 18 aprile (ripeto: delusione e non sconfitta) hanno avuto la forza di ricominciare. Tutto luglio - ha aggiunto riferendosi a Pannella che lo aveva accusato di essere stato in vacanza - ho lavorato con loro proprio in un banchetto qui al Pantheon...''. Anche Alemanno e' soddisfatto: ''ci davano per spacciati e

invece eccoci qui a festeggiare una vittoria...''.

REFERENDUM: STORACE FIRMA TUTTI E VENTI I QUESITI RADICALI

Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 19.46

ROMA, 2 SET - Il deputato di An Francesco Storace ha firmato oggi tutti i venti quesiti radicali.

''Il motivo politico di fondo per cui li ho firmati - ha spiegato Storace ai giornalisti - e' che spero che questi siano una spinta per le elezioni anticipate''. ''Credo, poi - ha

proseguito Storace - che la via referendaria sia la piu' adatta per avviare sul serio il cammino delle riforme. ''Sulle questioni di merito, poi - ha detto ancora l' esponente di An - ci confronteremo con calma, ma non possiamo continuare a far marcire le cose''.

Storace ha, quindi, espresso la sua soddisfazione per il fatto che An, nel solo Lazio, sia riuscita a raccogliere 280mila firme per i referendum antiproporzionale e contro il

finanziamento pubblico ai partiti. ''Abbiamo superato il nostro obiettivo - ha affermato - e di questo non possiamo che esserne fieri''.

REFERENDUM: AN FESTEGGIA E FIRMA QUESITI RADICALI

Da un lancio dell'agenzia AGI delle ore 19.47

Roma, 2 set. - Con un brindisi pubblico a Piazza del Pantheon, Francesco Storace, Gianni Alemanno, Fabio Rampelli (assente Gianfranco Fini) Mario Segni e Marco Pannella hanno festeggiato le 280 mila firme raccolte nel Lazio (86 mila solo a

Roma) per i due referendum promossi da An per l'abolizione della quota proporzionale e contro il finanziamento pubblico dei partiti.

Visibilmente soddisfatto Francesco Storace ha ringraziato i militanti e ha definito la raccolta "un risultato straordinario" ed ha anche colto l'occasione per firmare anche i referendum radicali. Accompagnato, infatti, da Marco Pannella, si e' recato al vicino banchetto radicale (a Piazza della Maddalena) e ha sottoscritto i 20 quesiti motivando il suo gesto come un atto politico.

"Spero - ha detto - che ci diano una spinta per arrivare alle elezioni anticipate. La via

referendaria e' certamente la piu' adatta per arrivare alle riforme". Nel merito dei quesiti, Storace ha sottolineato come "per molti ci sia una diversita' di vedute, ma quando sara' il momento ci confronteremo anche aspramente".

Ma An aiutera' i radicali a sostenere i referendum radicali al termine della loro campagna? "Questo lo decideranno - ha affermato Marco Pannella - ma la cosa importante e' che la base del Polo e' d'accordo con questa piattaforma liberale e

liberista. Se abbiamo An che dal suo vertice manda segnali come questi allora siamo felici perche' questi possono significare premesse di accordi possibili ed auspicabili. Al contrario constatiamo come con Forza Italia, che continua ad aspettare il

cadavere dei referendum radicale sul greto del fiume, si creano premesse di altro genere e non delle intese".

Il brindisi e' stata anche l'occasione per Pannella per salutare Mario Segni rimproverato dall'esponente radicale di soffrire di 'referendite'. "Ma Pannella e' cosi'...", ha affermato Segni e commentando la raccolta di firme d An ha

definito il risultato della consultazione referendaria del 18 aprile "non una sconfitta ma una delusione". Ed ha aggiunto: "A la faccia di chi ha detto che i referednum sono morti.... Questa e' la strada giusta".

SEGNI E PANNELLA, POLEMICA NEL REFERENDUM DAY

Da un lancio dell'agenzia ANSA delle ore 19.58

ROMA, 2 SET - Mancano circa due settimane al termine per la raccolta delle firme e, mentre i radicali, con 600 tavoli in tutta Italia, tornano all'attacco con una nuova ''tre giorni'' di ''referendum days'', esplode la polemica fra i due ''referendari di piu' lungo corso'' Mario Segni e Marco Pannella.

Segni rivendica i meriti dell' ''Elefantino'' nella raccolta della firme e, dalle colonne del ''Corriere della Sera'', fa appello ai Ds per ''vincere il referendum''. A Pannella

l'intervista non piace (e, forse, neppure le parole con le quali il leader pattista viene definito dal quotidiano: ''padre di tutte le battaglie referendarie'').

Il leader radicale accusa Mario Segni di aver fatto ''per 10 anni'' solo referendum ''graditi e concordati con il Pci-Pds'' e chiude con fermezza ogni possibilita' di dialogo con Veltroni:

''Con loro Segni e' stato solito fare solo 'referendum-stimolo', cioe' 'bidone', cheregalano all'Italia i 'mattarella' e ora i 'veltronella'''. Pannella ha senz'altro piu' fiducia in Gianfranco Fini: ''Il presidente di An - dice - potrebbe rivelarsi sinceramente referendario e non bidonista''. Fiducia che gli e' ricambiata indirettamente da un altro esponente di An: Francesco Storace, che in occasione del ''brindisi in piazza'' al Pantheon firma tutti e venti i quesiti proposti da Bonino e Pannella.

Dopo lo ''schiaffo'' di Pannella, Mario Segni riceve un piu' pacato rimbrotto da Taradash, che lo invita ''a fare qualcosa di piu' rispetto al passato, abbandonando l'incertezza sul complesso dei referendum''. Dall'altra parte, trova un avvocato difensore in Antonio di Pietro, che gli da' ragione, ''perche' bisogna tornare alle

origini'', ovvero a quel comitato promotore di un tempo, ''con la partecipazione di tutti''.

''Qualcosa in piu' - dice Taradash, invitandolo a firmare i 20 quesiti - sarebbe un attacco piu' diretto al blocco sociale, alla nomenclatura conservatrice ostile al cambiamento''. Ed e' un altro ''no'' a Veltroni, uno dei leader di maggioranza che

''incarnano perfettamente'' quella ''nomenclatura''.

Per l'ex Pm di Mani pulite i referendum, invece, sono ''di tutti e non di uno solo''. Quindi il leader pattista ''non sbaglia'' rivolgendo l'appello anche al leader dei Democratici di sinistra. E Di Pietro sottolinea la sua idea con una delle

sue metafore colorite ma efficaci ''Se bisogna eliminare un topo da una stanza, ai cittadini importa se a toglierlo sia il gatto giallo o quello rosso? No, bisogna solo togliere il topo... e il topo e' il proporzionale''. Cala il sole sul primo ''referendum day'' e arrivano nuove adesioni: Masi, Bicocchi e Baldassarri firmeranno i 20

quesiti, e ci sara' - assicura Masi - anche Segni...''.

 
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