pazienza. La fede nella propria azione politica, quando soprattutto e' la diretta trasposizione della fede in alcuni, basilari, irremovibili principi, non puo' misurarsi con l'eventuale fallimento degli obiettivi.Se, per l'ennesima volta, il Paese rifiutera' la divisione, ad esempio, tra pubblici ministeri e giudici, questo non mi fara' credere di aver "sbagliato".
Dopo tutto, misurare la politica col metro dei successi e dei fallimenti e' propriamente fascista, etico, stalinista: non si puo' certo dire che Hitler nel 1937 "stesse fallendo", ma probabilmente, il candali di turno, allora, avrebbe fatto presente al bazzichi di turno, che "stava fallendo" o che "aveva ancora fallito" nel tentativo di abolire le leggi razziali.
Naturalmente il candali obiettera' che non si puo' paragonare Hitler al Pds ecc. ecc. ma spero che altri lettori abbiano recepito.
Purtroppo, da questa visione etica (antidemocratica) della politica non sono spesso immuni nemmeno i radicali, anzi, sia fuori che dentro il partito.