Penso sia opportuno segnalare che su Panorama di questa settimana viene pubblicato un lungo e bell'articolo dedicato a Leonardo Sciascia, in occasione del decennale della sua morte, che ormai è vicino. Un articolo dove si parla proprio di tutto: del suo esser siciliano, dell'esser stato un grande scrittore, una scomoda coscienza critica e non omologabile. I suoi libri, le polemiche che lo opposero ad Eugenio Scalfari, Giampaolo Pansa, Pino Arlacchi. Si ricorda perfino la sua collaborazione a Mondo nuovo, il settimanale diretto da Lucio Libertini, quando esisteva lo PSIUP. Manca solo un "piccolo" particolare, il solito: lo Sciascia radicale. Non se ne fa cenno neppure per sbaglio. Si parla di Sciascia candidato come indipendente nel PCI per il comune di Palermo nel 1975, c'è una fotografia che lo mostra assieme a Renato Guttuso; un'altra con Moravia. Del fatto che fu parlamentare italiano ed europeo eletto nelle liste radicali, non un cenno. In una didascalia, si legge: "Fece parte della commissione parlament
are che indag̣ sui misteri dell'uccisione di Aldo Moro ". E ancora: "Sempre Sciascia era stato un imprevedibile", si legge nell'articolo, "al confine tra gli schieramenti e le opposte verità. Sempre era stato di sinistra, mai rinunciando alla sua vena liberale e libertaria ". Tutto qui. Come non ammirare l'abilità e la maestria con cui sono riusciti ad evitare ogni pur minimo accenno allo Sciascia radicale?