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Gay/Congedo matrimoniale. Deputati Radicali: Giunta del Friuli più avanti del resto delle istituzioni
Interrogazione ai Ministri della Famiglia e del Lavoro

Roma, 17 luglio 2007

• Dichiarazione dei deputati radicali della Rosa nel Pugno Donatella Poretti, Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco

I due deputati radicali della Rosa nel Pugno hanno presentato oggi un'interrogazione -elaborata insieme ai radicali Friulani- ai Ministri della Famiglia e del Lavoro riguardo la decisione presa all'unanimita' dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, di concedere un periodo di congedo matrimoniale ad un cittadino italiano che lavora a Bruxelles presso gli uffici della stessa Regione e che si e' sposato con un cittadino belga. La decisione dei membri della Giunta prevede anche l'eventuale sostegno delle spese qualora la Corte dei Conti contestasse la spesa per l'erario.

 

L'interrogazione fa riferimento anche a due importanti risoluzioni contro l'omofobia del Parlamento Europeo, una del 18 gennaio 2006 in cui si: "Sollecitano gli Stati membri ad adottare disposizioni legislative volte a porre fine alle discriminazioni subite dalle coppie dello stesso sesso in materia di successione, proprieta', locazione, pensioni, fiscalita', sicurezza sociale ecc." E un'altra del 26 aprile 2007 che: " Ribadisce il suo invito a tutti gli Stati membri a proporre leggi che superino le discriminazioni subite da coppie dello stesso sesso e chiede alla Commissione di presentare proposte per garantire che il principio del riconoscimento reciproco sia applicato anche in questo settore al fine di garantire la liberta' di circolazione per tutte le persone nell'Unione europea senza discriminazioni".

 

Quello che i deputati radicali chiedono ai ministri in indirizzo e'

 

- se non ritengano che tale decisione della Giunta della Regione Friuli si sia resa necessaria a causa della grave disparita' di trattamento riguardo i diritti riconosciuti alle persone eterosessuali e quelli negati alle persone omosessuali che l'ordinamento italiano non e' ancora in grado di superare;

 

- se non ritengano necessario adottare una regolamentazione degli aspetti accessori, afferenti le nuove tipologie di convivenza, ormai regolate in quasi tutti i Paesi europei in difesa dei diritti civili e umani delle persone glbt, anche alla luce delle due Risoluzioni del Parlamento europeo contro l'omofobia.

 

Il testo dell'interrogazione: http://www.donatellaporetti.it/intg.php?id=552


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