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Radicali invocano Referendum contro i costi dell'insegnamento del friulano nelle scuole
Leonarduzzi, friulanisti antidemocratici

Udine, 27 luglio 2007

• Messaggero Veneto ed. Regionale

UDINE. Un referendum per limitare lo stanziamento «immorale» in favore del friulano e per porre un freno alle richieste «antidemocratiche» dei friulanisti. Lo annunciano i Radicali e anche An è decisa a dare battaglia: prima al comitato ristretto, poi in consiglio ed eventualmente in piazza a fianco dei Radicali. Che – annuncia il membro del Comitato nazionale, Gianfranco Leonarduzzi -, sono pronti a organizzare subito dei banchetti per la raccolta di firme nel caso in cui il comitato ristretto incaricato di rivedere l’ormai famosa proposta di legge 257, accolga anche l’ultima richiesta avanzata dagli autonomisti. E cioè l’utilizzo della lingua madre come strumento per insegnare altre materie, quali per esempio la storia o la matematica, non solo nelle classi dove l’unanimitĂ  degli studenti ha aderito al friulano, ma anche in quelle dove ha deciso di rinunciare meno della metĂ  degli alunni. Una proposta che il vicecapogruppo di An, Paolo Ciani non esita a definire «talebana: se i friulanisti continueranno su questa strada – ammonisce – porteranno alla morte del friulano».
Secondo Ciani non è imponendo il friulano a scuola anche come strumento per insegnare le altre materie che le nuove generazioni cominceranno a parlare la lingua madre. An quindi si schiera contro qualsiasi forma di utilizzo del friulano veicolare.

Ma se la proposta dovesse passare, come detto, i Radicali italiani sono pronti a promuovere un referendum abrogativo. «Si tratta di una richiesta antidemocratica – attacca Leonarduzzi -. L’ossessione per l'insegnamento della lingua friulana da parte di alcuni autonomisti sta assumendo connotati di natura eversiva. Solo un fanatismo di "ritorno" può arrivare a chiedere di imporre l’utilizzo del friulano come strumento di insegnamento per altre materie a ragazzi che hanno chiesto l’esonero, solo per il fatto che questi ultimi si trovano in minoranza all’interno di una classe». I Radicali chiedono anche l’attivazione di corsi alternativi per chi chiederĂ  l’esonero. «An ha suggerito di aumentare di un’ora l’insegnamento delle lingue straniere – dice Leonarduzzi – e la proposta mi pare sensata. Non dobbiamo arrivare al paradossi di far sentire emarginato chi non vuole studiare il friulano». I radicali criticano poi gli stanziamenti per il friulano.
Per le lingue minoritarie nel 2007 la Regione ha in previsione di spendere esattamente 11 milioni 373mila euro (ma circa 7 milioni arrivano dallo stato), di cui circa 5 milioni per il friulano. «Invece di preoccuparci del declino economico di questa regione, testimoniato dai recenti investimenti all'estero di aziende come Snaidero e Danieli – sostiene Leonarduzzi – chiediamo l’introduzione di una legge che costringerĂ  ad aumentare la spesa per il friulano che giĂ  adesso è immorale. Quanto costeranno i corsi, gli insegnanti e l’organizzazione dei servizio?».
Cristian Rigo

 



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