In relazione agli articoli usciti in data 15/09/2007 relativi all'inchiesta per firme false in occasione delle elezioni del 2006, si chiarisce che nessun soggetto politico riferentesi a Radicali Italiani è coinvolto nella vicenda.
Si ricorda infatti che nel 2006 i radicali si presentarono con la Lista Rosa nel Pugno sia alle elezioni politiche sia alle elezioni provinciali, e in nessun caso schierati col centro-destra.
Le firme autenticate, se mai risultasse, non sarebbero state autenticate, come sembra riferire il presidente Strassoldo a favore dei Radicali ma di quella formazione politica denominata “Radicali per le Liberta’” che e’ di tutta evidenza altra cosa dal movimento politico dei Radicali Italiani.
I Radicali hanno sempre denunciato alle autorità giudiziarie la violazione delle norme sulla raccolta firme proprio ad opera dei partiti affasciati dall’illegalita’ e dalla corruzione.
Ad oggi quelle denunce, o per la lentezza della magistratura o per la decisione di qualche giudice di non procedere nelle indagini, non hanno avuto seguito.
Nel frattempo durante la scorsa legislatura, i partiti, uniti in questo caso su proposta di Forza Italia, hanno depenalizzato il reato di falso per la raccolta di firme alle elezioni, con la derubricazione a illecito amministrativo (ammenda invece che carcere) del reato di falsificazione di firme.
Ciò a cui abbiamo assistito in questi anni è la presentazione da parte dei partiti di liste elettorali presentate con firme false o irregolari con la lesione continuata dei fondamentali diritti civili e politici dei cittadini.
L'inchiesta di Udine non fa che confermare che l'illegalità continua.
L’auspicio e’ che la verita’ venga accertata il prima possibile, e che in quel mentre non venga perpetuata ai danni dei radicali un furto di verita’ alla nostra storia ed al nostro nome
Cordialita’,
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Pietro Pipi
Membro Comitato Nazionale Radicali Italiani
Segretario Associazione Radicale di Gorizia “Trasparenza e’ Partecipazione”
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