Il Congresso si è tenuto a Padova, dal 1° al 4 novembre 2007.
Il VI Congresso di Radicali italiani, riunito a Padova dal 1 al 4 novembre 2007, udite le relazioni della Segretaria e della Tesoriera, le approva.
Saluta il deposito della risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali al III Comitato dell'Onu come un grande successo non solo della lotta nonviolenta condotta dai militanti e dai dirigenti radicali, ma del governo Prodi, dell'intero parlamento e del Paese, e ribadisce l'impegno a sostenerne l'approvazione da parte dell'Assemblea generale quale conquista umana e civile per l'intera umanità .
Il Congresso rivendica la responsabilità di aver reso possibile attraverso le liste della Rosa nel Pugno e in particolare con il voto determinante degli elettori radicali l'alternanza di governo del Paese come condizione per creare le condizioni per un'alternativa laica, liberale e riformatrice.
Di fronte alla demagogica invocazione del ritorno alle urne come evento risolutivo e demiurgico, intende difendere la possibilità del governo Prodi di proseguire la sua azione programmatica, specie in questa delicata fase parlamentare e di bilancio, difendendo altresì all'interno del governo l'intangibilità del compromesso raggiunto su protocollo di intesa in materia di welfare, pensioni e mercato del lavoro. Il compito di una legislatura è infatti quello di assicurare alle maggioranze e ai governi il tempo necessario per realizzare i propri programmi. In ogni caso intende difendere il diritto - dovere del Parlamento di esprimere i governi.
Solo chi ha fretta di perseguire un mero disegno di potere senza proporre alcuna seria alternativa riformatrice ha oggi interesse a interrompere il corso della legislatura.
Occorre far tesoro delle contraddizioni politiche e sociali che emergono nel paese come conseguenza dell'incapacità dell'attuale assetto di potere e di governo dell'economica, del welfare, del mercato, della pubblica amministrazione, nelle sue espressioni di maggioranza e di opposizione, a dare risposte efficaci e durature alla domanda di lavoro, di riconoscimento del merito, di istruzione e formazione, di servizi, di assistenza, di miglioramento della qualità della vita.
Occorre preparare un programma di riforme economiche che possano dare attuazione - in una congiuntura che vede moltiplicarsi ad ogni livello, classe sociale e generazione la percentuale dei non garantiti e quote sempre più ampie della popolazione colpite da nuove forme di povertà e di perdita di potere d'acquisto dei propri salari - al programma liberista di Ernesto Rossi "abolire la miseria", oggi più attuale che mai. Si tratta di riforme possibili, di obiettivi sociali conquistabili anche nell'attuale legislatura.
Si impegna Radicali Italiani a continuare con forza la campagna politica "Proteggimi di meno, includimi di piu' che, attraverso un manifesto appello sottoscritto trasversalmente da molti parlamentari e avanzato da Radicali Italiani, dal gruppo Welfare to Work e sostenuto dal Ministro Emma Bonino, propone di innalzare ed equiparare l'età pensionabile tra uomini e donne vincolando le risorse derivanti da queste misure alla riforma di un welfare che includa maggiormente le donne italiane nel mercato del lavoro e le aiuti in una ad oggi difficile conciliazione tra vita familiare e lavorativa. Importante è inoltre ricordare l'urgenza posta in evidenza spesso dal Ministro Emma Bonino: una procedura di infrazione avanzata dalla Corte Europea nei confronti del nostro Paese proprio a causa della differente età di pensionamento tra uomini e donne, che rappresenta a tutti gli effetti una discriminazione retributiva. Attraverso questa campagna ci si concentra inoltre su un grande problema tutto italiano: sei milioni di donne inattive che hanno rinunciato a lavorare. Occorre dunque includere nel mercato del lavoro sei milioni di potenziali lavoratrici che rappresentano una opportunità e una risorsa per lo sviluppo e la crescita del nostro Paese.
Radicali Italiani è impegnato a rendere questo possibile per l'oggi, riprendendo e sviluppando le iniziative assicurate dagli organi dirigenti, tradottesi nella presentazione di un pacchetto di mozioni e di proposte di legge di iniziativa parlamentare dei deputati radicali della Rosa nel Pugno, e che trova un prezioso riscontro nell'eccezionale lavoro del ministro Emma Bonino, impegnata fra mille difficoltà a consentire e a facilitare il recupero di competitività nel mercato globale della parte più vitale e innovativa dell'impresa italiana, la prima traduzione in atti di governo.
A questo fine ribadisce la necessità e l'urgenza di porre al centro della propria iniziativa politica il fronte delle riforme economico-sociali, liberali, liberiste e individua come proprie grandi priorità di politica economica, da perseguire con forza nell'ambito di un disegno riformatore compatibile con l'irrinunciabile esigenza di un progressivo rientro del debito pubblico, la riforma del sistema di welfare, la riduzione del carico fiscale e della spesa pubblica, da realizzare anzitutto con un progressivo innalzamento dell'età pensionabile, una estesa e accentuata applicazione del principio di libera concorrenza.
Ribadisce inoltre la necessità e l'urgenza di mantenere nella propria iniziativa politica la battaglia della laicità contro lo strapotere clericale denunciando la violazione, da parte dello Stato teocratico Vaticano, del Trattato del 1929, promuovendo tutte le iniziative volte a superarlo;
Promuove il rilancio delle iniziative in difesa della dignità di ogni orientamento sessuale (GLBTE) non lesivo della dignità altrui e di ogni scelta affettiva e d'amore, a partire da leggi di riconoscimento dei diritti delle unioni civili e dei figli nati da quelle unioni.
Perché questo sia possibile è necessaria la conquista di condizioni minime di legalità del sistema politico, a partire dall'informazione televisiva, e dall'agibilità degli strumenti istituzionali attraverso i quali si rende possibile la partecipazione dei cittadini alla determinazione delle scelte politiche.
A questo fine, si appella al presidente della Repubblica affinché eserciti il suo ruolo di supremo custode della legalità costituzionale, sottoponendo alla sua attenzione la documentazione sul comportamento illegale dei mezzi di informazione, sull'esclusione dal Parlamento di 8 senatori in violazione della legge elettorale, della massacro sistematico del diritto dei cittadini all'attivazione del referendum sancito dall'articolo 75 della Costituzione.
Radicali Italiani rimane fedele al progetto della Rosa nel Pugno, con i riferimenti a Fortuna, Blair, Zapatero e ai 31 punti di Fiuggi, e non si rassegna affatto al suo fallimento che sembrerebbe decretato dal processo in corso di costituente socialista.
Ritiene che con il rifiuto della candidatura di Marco Pannella il Partito democratico abbia perso l'occasione di un'apertura e di un confronto con la storia e le posizioni liberaldemocratiche e liberalsocialiste che si esprimono oggi nell'intero movimento radicale e nelle sue diverse articolazioni associative.
Continua a sollecitare il dialogo e il confronto con queste forze politiche sugli obiettivi della politica riformatrice contenuti in questa mozione, senza i quali ritiene vano e impossibile costruire uno schieramento riformista, democratico o socialista che sia, capace di contrapporsi sia al massimalismo dell'estrema sinistra, sia al conservatorismo e al corporativismo del centrodestra.
Radicali Italiani guarda con grande preoccupazione al clima che si è creato sul tema della sicurezza all'indomani del barbaro assassinio avvenuto martedì scorso a Roma e al rischio che l'irresponsabile e strumentale sfruttamento politico di questo fatto di sangue possa contribuire a scatenare un'ondata xenofoba nel nostro Paese, in particolare nei confronti dei cittadini rumeni e dei Rom. Ancora una volta, purtroppo, fenomeni conosciuti e ampiamente annunciati non sono stati governati per tempo anche a livello europeo ed obbligano a misure di emergenza che possono dare una risposta solo insufficiente e tradiva. La risoluzione del problema della sicurezza passa attraverso una politica di riforme della giustizia e del codice penale che viene irresponsabilmente ogni anno rinviata, paradossalmente proprio invocando la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza. E' illusorio pensare che misure di polizia e inasprimento delle pene possano essere risolutive; al contrario esse saranno vanificate dalla crisi della giustizia, dalla durata dei processi, dalla inadeguatezza di un codice penale che risale alla prima metà del secolo scorso. I Radicali Italiani richiamano le altre forze politiche, il Governo, il Parlamento a questa urgente necessità e responsabilità e ad assicurare contemporaneamente, nell'affrontare queste emergenze, il rispetto della legalità e lo Stato di diritto, difendendo i valori di civiltà e di tolleranza
Il Congresso prende atto delle iniziative già maturate e dei possibili progetti emersi dal dibattito delle nove commissioni tematiche in materia di economia, di giustizia, di energia e politica ambientale, libertà di ricerca e laicità dello stato, di possibile riforma del sistema democratico attraverso la riforma dei partiti, di urgente costruzione di una reale politica di pace, di libertà digitali, di riforma del diritto famiglia, e di riconquista ad ogni livello delle condizioni di legalità .
Si impegna a trovare nel partito e nel Paese le energie intellettuali, organizzative e finanziarie per tradurre queste iniziative non solo in programmi, ma in concreti movimenti capaci di aggregare i settori di opinione e gli interessi a cui si rivolgono, come già in questo congresso è parzialmente accaduto con la significativa partecipazione di studiosi, imprenditori, rappresentanti di associazioni professionali interessate alla rottura delle incrostazioni e dei privilegi corporativi e di associazioni impegnate ad attivare nuovi strumenti di democrazia.
Se questo accadrà impegna gli organi direttivi a fornire, secondo le proprie possibilità , gli strumenti di servizio che possano facilitarli nella loro formazione e nel loro sviluppo.
A questa Mozione Generale, segue l'allegato relativo alle nove Commissioni.