New York, 16 novembre 2007
• Dichiarazione di Sergio D'Elia, deputato della Rosa nel pugno e segretario di Nessuno Tocchi Caino, e di Matteo Mecacci, Vicepresidente del Senato del Partito Radicale e Rappresentante all'ONU
Con il voto di oggi le Nazioni Unite segnano un punto di non ritorno nella battaglia ultradecennale per porre fine alle vendette consumate in nome dello Stato. Una vittoria di una vasta comunita' di paesi appartenenti a tutti I continenti che segna un grande salto di qualita' nel modo in cui le Nazioni Unite affrontano le questioni relative al rispetto dei diritti umani.
Il nostro paese, il Governo, il Parlamento e tante organizzazioni non governative sono stati in prima fila da molti anni in questo sforzo. Noi radicali, e in primo luogo Marco Pannella e Emma Bonino, abbiamo iniziato 14 anni fa a lottare con migliaia di militanti ed iscritti per questo obiettivo: un obiettivo che e' un successo della nonviolenza e, nell'ultimo anno e mezzo, delle azioni di sciopero della sete e della fame che sono state decisive per sconfiggere Il partito "europeo" del rinvio che in questi anni ha impedito all'ONU di pronunciarsi sulla moratoria. L'approvazione della risoluzione per la Moratoria delle esecuzioni capitali da parte del Terzo Comitato delle Nazioni Unite e' un primo passo decisivo verso l'affermazione del diritto universale a non essere giustiziati dallo Stato. A dicembre la plenaria dell'Assemblea Generale sara' chiamata a confermare questa prima decisione a lavoreremo senza tregua affinche' cio' avvenga, confermando lo storico risultato odierno.