Conferma della necessità e dell'urgenza di una adeguata informazione sessuale.
Mi auguro che il tribunale chiamato a pronunciarsi sulla vicenda della ragazza di Pordenone che intende portare avanti la gravidanza contro la volontà dei suoi genitori, sappia intervenire con la serenità e con la prudenza che il caso impone ed esige.
E' indubbiamente una questione delicata, che - si spera - non sarà stumentalizzata a fini di parte, che nulla hanno a che vedere con la vicenda. Non voglio entrare nel merito del caso, tuttavia mi colpisce che i genitori della ragazza non siano - come dovrebbe essere naturale - al suo fianco, ma che già per la seconda volta la osteggino e ne contrastino duramente le decisioni.
Al di là del caso specifico, mi domando quante altre ragazze della stessa età si trovino nella stessa penosa situazione, e nella stessa solitudine si trovino a dover prendere decisioni così gravi.
Osservo che questa vicenda conferma la necessità , l'urgenza e l'opportunità di assicurare una adeguata informazione sessuale. Se fosse garantita, probabilmente molti casi come quello di Pordenone sarebbero evitati, recuperando la storica battaglia radicale da sempre: più pillola, meno aborto; più contaccezione, meno aborto; per ottenere una seria informazione sulla pillola del giorno dopo, sulla RU486. Ed è questo, credo, l'impegno che ci debba vedere mobilitati: senza strumentalizzazioni o speculazioni politiche, e nell'interesse della donna perché sia libera di avere una maternità consapevole e voluta.