se anche un solo radicale arriverà in Campidoglio, in Provincia o in uno dei Municipi, si impegnerà su poche, essenziali cose
Se anche un solo radicale...
Alle prossime elezioni amministrative di Roma si presentano 51 partiti, 29 per il Comune e i Municipi, 22 per la Provincia: un totale di 16.505 candidati alla gestione della città . Per conquistarsi il voto, questi partiti, questi candidati, promettono tutto a tutti: a sentir loro, la città cambierà volto, come con una bacchetta magica. Noi radicali non ti facciamo troppe promesse. Ma se anche un solo radicale arriverà in Campidoglio, in Provincia o in uno dei Municipi, si impegnerà su poche, essenziali cose.
1 Istituzione di un’anagrafe pubblica degli eletti che dica tutto dei nostri amministratori e garantisca la pubblicità su internet delle sedute e degli atti degli organi di governo. Ogni cittadi-no potrà controllare le decisioni che lo riguardano, intervenire per farle modificare o anche bloccare. Discussione e votazione entro i primi 100 giorni delle 11 delibere di iniziativa popolare -firmate da 90.000 cittadini negli ultimi cinque anni - che i partiti hanno tenuto nei cassetti. Referendum sulle grandi scelte della città ; elezione diretta del Difensore civico, oggi nominato dai partiti.
2 Affrontare con urgenza il rientro del debito comunale, arrivato a 7 miliardi di euro e che ci costa 600 milioni di euro l'anno di soli interessi. Superare l’occupazione dei partiti delle Aziende municipalizzate. I controlli devono essere serratissimi sui servizi fondamentali (sanità , scuola, acqua, trasporti pubblici). Comune, Provincia e Municipi devono controllare, non occupare.
3 Realizzare in ogni quartiere piani di abbattimento graduale ma sistematico delle barrie-re architettoniche; diffondere e promuovere le nuove tecnologie per restituire libertà di parola, di lettura e di comunicazione a quanti ne sono impediti da dolorose disabilità . Sviluppare la tele-medicina e la teleassistenza, assicurando la presenza di una Residenza sanitario-assistenziale in ogni Municipio per interrompere l’espulsione degli anziani non autosufficienti dai loro con-testi sociali.
4 Avviare, rivedendo il Piano Regolatore Generale, un processo virtuoso di riorganizzazione urba-na che comprenda le funzioni, i servizi, la cultura, il divertimento e il turismo da distribuire sull’intero territorio. E quindi: a) bloccare la concentrazione nel centro storico della città politica e giudiziaria avviandone una progressiva delocalizzazione; b) realizzare fuori del centro grandi attrattive della modernità architettonica; c) creare, anche in periferia, aree pedonali socializzanti, fermando l'occupazione disordinata del territorio da parte dei megacentri commerciali.
5 Progetto "Quartiere verde": assicurare ovunque un rapporto obbligatorio del 50% tra suolo edificato e pavimentato-asfaltato e suolo “permeabile” (cioè non cementificato) così da garantire stan-dard di qualità alla vita sociale e combattere la formazione di isole di calore. Evitare che la nuova edilizia popolare crei ghetti e sia occasione di assegnazioni clientelari
6 Tempi rapidi e certi per le nuove metropolitane e la stazione Tiburtina. Potenziamento del trasporto su ferro verso la provincia e verso Ostia; realizzazione della tramvia di superficie SaxaRubra-Cinecittà -Laurentina. Promozione del trasporto collettivo e privato ad emissione zero; parcheggi di scambio tra mezzi pubblici e privati. Approvare, dopo 10 anni di rinvii, il piano regolatore dei bus turistici e del carico/scarico merci.
7 Favorire investimenti dei privati in cultura e settori fondamentali per le nuove generazioni. Restituire alla memoria cittadina l’eredità laica e civile di Roma, dalla Repubblica Romana al 20 settembre. Istituire in ogni Municipio una sala per matrimoni e funerali laici.
8 Fare di Roma la Capitale dei diritti umani, centro mondiale per la promozione della liber-tà e del diritto, della difesa dei più deboli.
9 Fermare l’occupazione di Roma da parte di mafie e camorre che riciclano i loro “proventi di morte” in alberghi e esercizi commerciali.
10 Trasparenza e chiarezza sulle proprietà immobiliari comunali: troppo spesso appartamenti e palazzi di grande valore commerciale sono stati “svenduti” a parenti, amici, amici degli amici.