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Testamento biologico un registro a Udine

• da Il Gazzettino del 22 luglio 2009, pag. 6

di Cdm

A Udine, città in cui è morta Eluana Englaro, il Comune sta pensando di istituire un registro per conservare i testamenti biologici. La richiesta era arrivata qualche mese fa dalla cellula del Friuli Venezia Giulia dell’associazione Luca Coscioni, che il 2 marzo aveva depositato sul tavolo del sindaco Furio Honsell un centinaio di firme per sollecitare l’istituzione di questo registro a Palazzo D’Aronco. Honsell ha riferito che l’Ordine dei notai lo ha contattato per offrire la propria consulenza gratuita a chi vuole presentare un biotestamento. Come spiega il presidente dell’Ordine di Udine e Tolmezzo, Giancarlo Suitner, «la nostra consulenza sarebbe gratuita. Potremmo prestare il nostro servizio una o due volte alla settimana per alcune ore in uno spazio messo a disposizione dal Comune». I documenti cartacei poi potrebbero essere raccolti  in una banca dati con «un elenco informatizzato». Lo strumento per realizzare il registro potrebbe essere una convenzione fra il Comune e l’Ordine dei notai. Ora la questione è tutta politica: il sindaco, infatti, dovrà "convincere" la parte cattolica della sua maggioranza, che non sembra proprio della medesima idea. «Adesso - ha detto Honsell inizia il percorso politico, ma la soluzione è assolutamente a portata di mano e, in linea di massima, il problema può essere risolto con estrema facilità. E non riguarderebbe solo Udine, perché l’Ordine dei notai ha una valenza provinciale. Finora, tuttavia, si tratta di un’ipotesi: non è stata presa nessuna decisione politica, visto che i gruppi di maggioranza devono ancora discuterne al loro interno. Non abbiamo anticipato nessuna legge e non vogliamo forzare il Parlamento. Da parte nostra c’è solo la volontà di rispondere alle sollecitazioni che provengono dai cittadini». Honsell ha tenuto a sgombrare  il campo da quelli che ha definito «possibili equivoci». «La funzione del notariato è quella di attestare e dare fede pubblica alle volontà dei cittadini. Un’altra cosa è l’esecutività di queste volontà, su cui la decisione spetta al Parlamento». Suitner, presidente dell’Ordine che raggruppa 45 notai (di cui 11 a Udine città), ha assicurato che «non credo ci saranno problemi di obiezione di coscienza: il notaio è un pubblico ufficiale. Questo è un servizio ai cittadini che riteniamo utile e necessario. Speriamo che il Comune e il sindaco riescano a portare avanti questa iniziativa. Noi siamo a disposizione. Auspico anche una possibile collaborazione con l’Ordine dei medici, nel momento in cui il meccanismo partirà». Ma quando partirà? Suitner ha detto che «ci potrebbe volere meno di un mese a organizzare il servizio», una volta risolti tutti i nodi politici. Ma Honsell non ha voluto dare tempi precisi. «I tempi non possono essere dati  ora - ha detto il sindaco -. Tecnicamente non sarebbe una cosa difficile: si tratta solo di mettere in contatto i notai con i cittadini. Ma politicamente è un passo molto grande. Dobbiamo avviare una riflessione, per rispetto di tutte le sensibilità presenti in maggioranza». La cellula friulana dell’associazione Luca Coscioni ha comunque promesso che «incalzeremo ogni giorno il sindaco». Per parte sua il Pd cittadino, per bocca della sua guida, Maria Letizia Burtulo (dell’area ex Margherita) ha posto al sindaco «una questione di. metodo più che di merito», auspicando «un adeguato e non affrettato coinvolgimento della maggioranza e in particolare del partito di maggioranza relativa». Intanto, si apprende da Michele Meta, coordinatore nazionale della mozione di Ignazio Marino alla segreteria del Pd, che Beppino Englaro «ha accettato di candidarsi alla segreteria regionale della Lombardia per la mozione Marino».



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