Venerdì 15 gennaio alle ore 11.00, presso la sede dell’associazione Nessuno tocchi Caino (Roma, via di Torre Argentina 76) presentazione del volume “A testa alta. Lotte, passioni, emozioni di un vero irriducibile”, di Paolo Arcivieri (edizioni Reality Book).
Intervengono, oltre l’Autore, l’Onorevole Rita Bernardini (Radicale, gruppo parlamentare PD, membro della Commissione Giustizia della Camera dei deputati), il Segretario dell’Associazione Nessuno Tocchi Caino Sergio D’Elia, il giornalista Giulio Galasso.
13 ottobre 2006. Paolo Arcivieri viene arrestato, con altri esponenti di uno storico gruppo di tifosi laziali, per concorso in estorsione e aggiotaggio. A seguire sconta oltre due anni di carcerazione preventiva. Ora il processo scorre lento. Questo volume non è solo il racconto dell'ennesima vicenda di giustizia ingiusta italiana. Non è neanche una apologia di se stesso. Arcivieri su tante cose del passato ha preso le distanze. È la storia di un uomo che forse ha commesso errori, ma sa di non aver commesso i reati per cui ha scontato 26 mesi di carcerazione senza essere stato condannato. La sua vera, unica "colpa", è solo aver espresso sempre liberamente il proprio pensiero. Una storia strana quella di Paolo Arcivieri, che lui non rinuncia a raccontare a testa alta, malgrado il mare di fango ricevuto in faccia.
La vicenda giudiziaria di Paolo Arcivieri è l’ennesimo esempio di giustizia ingiusta del nostro Paese. L’ennesima vicenda che mostra le falle e le assurdità di un sistema che da decenni andrebbe riformato e ammodernato, e che invece nel tempo è solo peggiorato con aggiustamenti (le leggi speciali anti-terrorismo prima, il 41 bis poi, solo per fare due esempi) che hanno via via aggiunto norme sempre più “speciali”, al solo scopo di creare nel sentire comune l’illusione che l’inasprimento del trattamento dei detenuti più pericolosi sia sinonimo di maggior sicurezza per la collettività .
Nel libro viene ripercorsa la vicenda che ha portato Arcivieri a scontare 26 mesi di carcerazione senza aver subito alcuna condanna.
La parte più interessante del volume è la riproduzione di molta della documentazione utilizzata per sbattere Arcivieri in galera, dalla lettura della quale si può desumere quanto le battaglie condotte - quasi sempre in solitudine - dai Radicali per un giustizia giusta siano, oggi più che mai, davvero indispensabili, e di quanto il nostro ordinamento sia lontano da quello proprio di un autentico Stato di Diritto.