Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 25 apr. 2024
  cerca in archivio   NOTIZIE
Elezioni regionali, Manfredi: a Torino è in vigore da oggi la modica quantità dei manifesrti ai gazebo e ai banchetti.
Manifesti non piĂą di quattro, sugli striscioni tolleranza zero. Tutti d'accordo....tranne la lista Bonino-Pannella.

2 marzo 2010

Si è svolta questo pomeriggio nella Prefettura di Torino la solita riunione interpartitica convocata, all’inizio di ogni campagna elettorale, per concordare fra i partiti le regole del gioco.

 

Era presente per la Lista Bonino-Pannella Giulio Manfredi (capolista a Torino e Cuneo) che si è rifiutato – unico fra tutti gli esponenti di partito presenti - di sottoscrivere il seguente passaggio del documento finale su “Regolamentazione modalità svolgimento propaganda elettorale ulteriori rispetto alla disciplina legislativa”:

 

“… Sui gazebo, ed analogamente per i banchetti, non è consentito collocare striscioni di propaganda elettorale bensì manifesti in numero non superiore a quattro…”.

 

Al termine della riunione, Giulio Manfredi ha dichiarato:

 

Oggi ho appreso che l’invenzione della modica quantità di manifesti da attaccare a gazebo e banchetti – invenzione credo unica in Italia – risale alle elezioni politiche del 2006. Il 15 marzo 2006, il Prefetto di Torino rendeva noto con una circolare che il Ministero dell’Interno aveva vietato l’esposizione di striscioni e di manifesti elettorali sui cosiddetti “gazebo”; il prefetto, con un’interpretazione estensiva, vietava l’affissione di striscioni e di manifesti anche ai banchetti; la riunione interpartitica dell’epoca decideva di non essere radicalmente proibizionista e fissava la modica quantità di quattro manifesti (uno per lato), mentre per gli striscioni confermava la tolleranza zero.

 

Stiamo parlando di manifesti ma stiamo parlando anche dell’Italia. Come ho cercato di spiegare in modo un po’ animato nel corso della riunione, per scoraggiare l’abuso di legge (sicuramente ci saranno stati candidati che avranno fatto piazzare decine di gazebo, tenendoli vuoti di militanti e pieni di manifesti e striscioni per aggirare la norma che vieta le affissioni abusive) si violano i diritti costituzionali di chi, come i radicali, esce dalla sede col gazebo o col banchetto, lo monta, si ferma al tavolo a volantinare per due/tre ore e poi smonta il tutto, lasciando il luogo come lo ha trovato. Essendoci le elezioni, stiamo parlando di banchetti che sono a tutti gli effetti comizi volanti, stiamo parlando di persone, fra cui il sottoscritto, che sono candidate e quindi dovrebbero avere la massima libertà di esporre, nei loro comizi volanti, quello che credono, nella quantità che credono; invece, gli si vuole imporre quattro manifesti e nessun striscione.

 

E la cosa più sconsolante è la sensazione di totale isolamento in cui noi radicali ci troviamo; nessun altro esponente di partito ha eccepito alcunché, erano tutti contenti della gentile concessione di quattro manifesti.

Anche questa vicenda, minima, locale, testimonia come in Italia gli spazi di libertà vanno sempre più registrandosi … e chi lo denuncia passa per eretico.

 

Chiederò ai parlamentari radicali di rivolgere un’interrogazione sulla questione al Ministero dell’Interno anche per verificare cosa ne pensa dell’interpretazione estensiva applicata dal prefetto di Torino che ha fatto di tutto l’erba un fascio, applicando ai banchetti gli stessi divieti fissati dal Ministero esclusivamente per i gazebo.

 

 

 

 

 

Manfredi (348/5335305)
 



IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail