2 marzo 2010 | 1:57 pm
“Crimini ambientali: dopo le denunce del radicale Bolognetti, la Procura di Potenza perquisisce la sua abitazione/Sede di Radicali Lucani”. Sto pensando seriamente di suggerire a Maurizio Bolognetti di chiedere asilo politico in un’altra regione italiana prima che anche questa si trasformi definitivamente nell’immensa cloaca di ingiustizie e di illegalità che è da tempo la Lucania. E’ accaduto ieri che dopo gli esposti e le denunce presentate dal Segretario dell’Associazione Radicali Lucani e membro della direzione di Radicali italiani Maurizio Bolognetti sull’inquinamento e le mancate bonifiche della Val Basento e di Tito scalo, la Procura della Repubblica di Potenza abbia disposto ed effettuato la perquisizione dell’abitazione dell’esponente radicale, abitazione che è anche sede del soggetto politico radicale in Basilicata. Per mesi, non una volta Maurizio Bologneti è stato ascoltato sugli esposti presentati sulle vicende Tito e Fenice. Ma ieri, lunedì 1 marzo, ecco che la Procura di muove: Bolognetti viene convocato presso la Caserma dei Carabinieri di Latronico e pensa per un momento – nonostante i manganellamenti ricevuti in questi anni – che finalmente lo avrebbero ascoltato sulle sopra citate denunce. Si sbagliava: la Procura di Potenza, attraverso il Noe, voleva semplicemente conoscere le sue fonti e per poter acquisire un carteggio di posta elettronica ha disposto la perquisizione della sua abitazione. E le denunce su Tito e Fenice, sull’Arpab e la Val Basento? Beh, quelle possono aspettare. Intanto, c’è da perseguire chi fa il suo dovere di cittadino e di esponente politico denunciando i gravissimi danni alla salute e all’ambiente provocati da anni di delitti, connivenze, insabbiamenti.
[Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale, membro della Commissione Giustizia - Fonte ufficiale]