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Terni, Radicali: No alle concessioni ai circhi con animali

3 marzo 2010

Esprimiamo vivo disappunto per l’ennesima concessione data in territorio ternano ad un circo con animali. Negli ultimi anni l’uso degli animali negli spettacoli circensi è posto sotto accusa da una crescente sensibilità di cittadini che lo considerano giustamente una manifestazione di violenza. Si tratta, infatti, di esseri costretti a condurre la loro esistenza in anguste gabbie da cui possono uscire solamente per compiere esercizi contrari alla loro natura.
I più diffusi nei circhi sono leoni, tigri, elefanti, cavalli, dromedari, zebre, canguri, rettili, pappagalli, gorilla, scimpanzé, foche e addirittura squali e pinguini la cui importazione, nonostante sia vietata dalla Convenzione di Washington, continua ad essere praticata illegalmente.
Le condizioni di detenzione nei circhi sono pessime: gabbie troppo piccole in cui spesso non si riesce neppure a stare eretti, condizioni igieniche scarse o nulle, poca luce e frequenti spostamenti su lunghi percorsi. Costretti a compiere gli stessi movimenti all’interno di spazi ridottissimi, gli animali vengono mortificati in tutti modi. Dietro gli spettacoli circensi si nascondono mesi di privazioni, maltrattamenti e sofferenze.
Chiediamo che siano consentiti nel territorio ternano soltanto i circhi senza animali, altamente artistici, come “Le Cirque du Soleil”. In Europa e nel mondo sono ormai in costante aumento i paesi e le municipalità che rifiutano circhi in cui siano sfruttati animali. Terni può e deve dare un segnale forte di civiltà e nonviolenza.
Ci preme, inoltre, ricordare che il 24 novembre di due anni fa è stata presentata la proposta di legge "Norme per la graduale dismissione dell'uso degli animali da parte dei circhi e per il sostegno allo spettacolo circense.
Invitiamo i cittadini a chiedere, qualora riscontrassero abusi e violenze, l’immediato intervento del Corpo Forestale della Stato e delle forze dell’ordine.
 
 
p. Associazione radicale “Ernesto Rossi” – Terni
 
Francesco Pullia
Massimiliano Bardani
Domenico Cialfi
Raffaela Trequattrini
 


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