“Paese che vai, Tribunale che trovi.
Dopo le regionali del 2000 e del 2005 ancora irregolarità nella raccolta firme”
Potenza
Venerdì 5 marzo
Ore 15.00
c/o l’Assostampa di Basilicata
Via Mazzini 23/e
Conferenza stampa della Lista Bonino-Pannella
Interverranno
Rita Bernardini
Deputata Radicale eletta nelle liste del PD
Maurizio Bolognetti
Direzione Nazionale di Radicali Italiani
Potenza – E’ stato dimostrato, una volta di più in queste ore, come gli stessi che hanno preparato per le liste non gradite un percorso ad ostacoli insormontabile, abbiano poi violato le regole confidando nell’impunità . Per una volta non è andata così, ed ha ragione da vendere Marco Cappato quando afferma che se i controlli venissero effettuati in tutta Italia resterebbero ben poche liste. Da tempo poniamo la questione della sostanziale assenza di democrazia nel nostro paese. In Italia non c’è Stato di diritto, ma la legge del più forte, la legge della giungla, giungla partitocratica si intende. Quanto scritto solo pochi giorni fa in un documento in cui abbiamo descritto la situazione che ci porterà al voto del 28 e 29 marzo, è solo la tragica fotografia di quello che è lo stato della democrazia in Italia. Scrivevamo il 19 febbraio: “Dobbiamo constatare che il tempo fino ad oggi trascorso dalle “elezioni” europee (6/7 giugno) ha infatti sempre più e più gravemente coinvolto tutte le funzioni Istituzionali: politiche, amministrative, di controllo facendole letteralmente precipitare, per mera forza di gravità ,come in un pozzo senza fine di comportamenti – omissivi o attivi – di illegalità e di violenze antidemocratiche. Sugli sviluppi istituzionali - opposti a quelli verificatisi alle europee - ci rimettiamo alla documentazione già resa nota (quindi clandestina!) e alle sue più gravi, in pieno corso, accelerazioni di questi giorni.”
In Basilicata, contrariamente a quanto avvenuto in altre parti d’Italia, il Tribunale e la Corte d’appello non hanno nemmeno consentito l’accesso agli atti sul deposito delle liste. Non c’è da meravigliarsi! Eppure, in quello stesso Tribunale che ha respinto la nostra richiesta è stato possibile entrare ed uscire liberamente fino alle ore 16.30 dell’ultimo giorno utile per la consegna delle sottoscrizioni. Eppure, fino al giorno 27 febbraio erano pochissimi i candidati e le liste di pubblico dominio. Meglio così, probabilmente avremmo potuto scoprire che il caso De Lorenzo è tutt’altro che un caso isolato.