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Torino, Boni e Massano: iscrizione figli di immigrati senza documenti a scuole materne va nella direzione giusta
?Un provvedimento serio contro le discriminazione e per l?integrazione?

10 marzo 2010

Dopo la scelta del Comune di Torino di consentire l’iscrizione dei figli degli immigrati senza permesso di soggiorno alle scuole materne in contrasto con il Decreto Maroni, Igor Boni e Domenico Massano (candidati della Lista Bonino Pannella per le prossime elezioni regionali) hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

“Si tratta di un provvedimento serio contro le discriminazioni e per l’integrazione sociale. Solo dall'accoglienza e dal pieno coinvolgimento nelle regole della società italiana dei cittadini immigrati si eliminano steccati e si riduce il rischio che la clandestinità trovi un sostegno solo da organizzazioni criminali. I dati del Ministero dell’Interno parlano chiaro: i cittadini immigrati regolari delinquono esattamente come gli italiani a differenza di coloro che sono marginalizzati, respinti e costretti alla clandestinità. Oggi sono sempre meno i bambini di immigrati senza permesso di soggiorno che vanno nelle scuole materne perché la paura di essere denunciati, quindi arrestati ed espulsi, è grande. Questo in palese violazione del diritto dei minori ad avere adeguati percorsi educativi e di accoglienza. L’Assessore Borgogno ha mostrato coraggio e gliene diamo volentieri atto. Questo è però solo uno dei provvedimenti che il Comune e la Regione può sostenere per facilitare l’integrazione degli immigrati che rappresentano una componente ormai strutturale della nostra società ed uno dei pilastri della forza lavoro (e dello sviluppo economico) della nostra regione. Attendiamo fiduciosi provvedimenti strutturali sui rifugiati politici, su coloro che attendono invano il permesso di soggiorno che gli spetta e su un miglioramento radicale dell’organizzazione delle procedure per la richiesta ed il rilascio del permesso di soggiorno che oggi impone a migliaia di persone (di mamme e di bambini) di attendere ore, di notte, senza riparo, di poter accedere agli uffici competenti”.
 



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