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1° maggio. Memorial Luca Coscioni, Orvieto. Chiaramello: bandiera della libertà di scienza

1 maggio 2010

Oggi  1° Maggio Orvieto è la città del ‘1° Memorial Luca Coscioni’, meeting nazionale di atletica leggera promosso dall’Associazione sportiva Libertas.
Il nostro sostegno politico a questa manifestazione è in ragion del fatto che Luca era un maratoneta, oltre a essere stato un grande leader del nostro partito in qualità di Presidente dell’associazione Luca Coscioni e Presidente di Radicali Italiani.
Ma Luca è stato ed è molto altro ancora.
Stava preparandosi per la maratona di New York quando scoprì di essere affetto da SLA (sclerosi laterale amiotrofica), malattia degenerativa che, compromettendo la funzione dei muscoli respiratori, fa diminuire il livello di ossigeno nel sangue e aumentare quello dell’anidride carbonica.
Luca viveva il suo tempo dando più fiato possibile che come lui stesso  amava ricordare “ è anelito di amore e di speranza, a questa storia di libertà, di civiltà, di democrazia, di chi malato ha il diritto civile di avvalersi del progresso della ricerca scientifica…â€.
Su questi valori Luca concentrò la sua battaglia umana e politica affinché il diritto alla salute, alla guarigione o alla riduzione della sofferenza venisse rispettato e non violato da dogmi di Stato che bloccano la ricerca, quindi la conoscenza, quindi il progresso storico del nostro Paese.
Testamento biologico, eutanasia, libertà di ricerca, cellule staminali, terapie del dolore, fecondazione assistita sono temi entrati nel dibattito politico attuale; sono temi che riguardano ciascuno di noi.
Eppure la leggerezza con la quale vengono trattati è tutt’ora tangibile a causa di dietrologie e ipocrisie dogmatiche che di umano nulla hanno.
Il Governo pretende di entrare nei letti dei malati e dettar regole che altro non sono che la giustificazione di tutti gli orrori della storia e il fondamento di ogni totalitarismo, contribuendo così al già distrutto stato di diritto del nostro Paese.
“Le nostre dure esistenze non hanno certo bisogno degli anatemi dei fondamentalisti religiosi, ma del silenzio della libertà, che è democraziaâ€.
Così Luca rispondeva alle scuse dei Papi di turno o alle falsità di Governo trasformate in decreti o a coloro che pur dichiarandosi liberali dicevano di non avere opinioni a riguardo.
Non ho conosciuto Luca personalmente; lo conosco ora grazie alle battaglie radicali a cui ha dato corpo e spirito, grazie alla forza e al coraggio che ha avuto di trasformare il privato in pubblico e al tempo stesso di aver fatto di una malattia un’occasione di ri-nascita e di lotta politica. Quello spirito che, presente, continua a marcare in modo netto e tagliente le costruzioni demagogiche di apparati ecclesiastici e statali; quello spirito che continua a volare alto grazie all’associazione radicale che porta il suo nome e al lavoro persistente sulla libertà di ricerca scientifica di sua moglie Maria Antonietta, ora in Parlamento.
Così conosco Luca e così voglio continuare a conoscerlo: nel silenzio di prima, fattosi ora parola per sempre.
Parola che è stata capace di aprire il varco di una via ancora lunga da percorrere; ma il suo prezioso insegnamento può essere, deve essere, speranza  e resistenza.

Liliana Chiaramello
Segretaria Associazione Radicaliperugia.org




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