Dopo aver letto sui giornali le dichiarazioni del Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota (“Mi dimetterò nei termini previsti dalla legge”), gli esponenti radicali Giulio Manfredi e Nathalie Pisano hanno dichiarato:
Â
“Cota mente sapendo di mentire ed è recidivo. L’art. 4, comma 1, della legge 23 aprile 1981, n. 154 (Norme in materia di ineleggibilità ed incompatibilità alla cariche di consigliere regionale …) così dispone: “Le cariche di membro di una delle due Camere, … di sindaco e di assessore dei comuni compresi nel territorio della regione, sono incompatibili con la carica di consigliere regionale”. L’art. 6, comma 4, della stessa legge così dispone: “La cessazione dalle funzioni deve aver luogo entro dieci giorni dalla data in cui è venuta a concretizzarsi la causa di … incompatibilità ”.
Â
Dunque, in base a una legge vigente, l’avvocato leghista Roberto Cota, ma anche i suoi compari di partito Massimo Giordano (consigliere regionale e sindaco di Novara) e Gianluca Buonanno (consigliere regionale e sindaco di Varallo Sesia) avrebbero già dovuto dimettersi da una delle due cariche ricoperte, essendo passati ormai quasi un mese dalla loro proclamazione.
Â
Ci riserveremo di attivare il meccanismo dell’ “azione popolare” (ricorso di uno o più cittadini elettori piemontesi al tribunale ordinario per far sancire l’incompatibilità ) se Cota e compari continueranno a far finta che la legge non esista.
Â
Ricordiamo che Roberto Cota è recidivo: nel 2005, nominato sottosegretario di Stato (con decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 gennaio 2005), Cota avrebbe dovuto dimettersi entro il 14 gennaio per manifesta incompatibilità . Si dimise solamente il 9 marzo 2005, per non prestare il fianco ad attacchi durante la campagna elettorale (si votò ad aprile).
Â
Â
Per approfondimenti:
Â