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Carceri sovraffollate. E' ancora emergenza

• da L'Opinione del 19 maggio 2010

di Dimitri Buffa

 

C’era poco da celebrare ieri al 193 esimo anniversario della fondazione del corpo della polizia penitenziaria, svoltosi a Roma alla presenza di Giorgio Napolitano, del ministro Alfano e del capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Franco tonta, a Roma. Le carceri scoppiano, gli agenti di custodia (dopo i detenuti che stanno a quota 25) cominciano a suicidarsi anche loro, due nell’ultima settimana, e i politici ci fanno propaganda pre elettorale.
Come nel caso dell’Italia dei Valori, di alcuni settori del Pd, della Lega Nord e di esponenti del Pdl. Mentre tutti i "piani carceri" di cui si parla da due anni a questa parte sinora avrebbero partorito, per ammissione dello stesso Alfano, poco più di 2200 nuovi posti letto. Nel frattempo le patrie galere vedono ingressi nuovi per oltre 700 unità al mese, anche se il trend ultimamente si starebbe invertendo (-19% nel 2009).
Per questo ieri Giorgio Napolitano ha chiesto un passo in avanti, verso la soluzione di questa vergogna nazionale che ci sta portando a livelli da Turchia anni ‘70, come quella descritta nel film "Fuga di mezzanotte", e uno indietro nella demagogia da "deriva securitaria" e forcaiola. Per il Presidente della Repubblica infatti rimane "ineludibile l’attuazione di interventi normativi e organizzativi per il superamento delle criticità ormai manifeste". E siamo anche all’eufemismo: 67 mila persone laddove ci sarebbe spazio per non più di 45 mila, con la prospettiva di un’estate molto calda, è qualcosa con cui non si può più scherzare. Non a caso per un mese una sparuta pattuglia di deputati e militanti radicali, a partire da Rita Bernardini, hanno tentato la mossa dello sciopero della fame perchè passasse il decreto sfolla carceri che invece giace impantanato nella Commissione giustizia. Si parla di mettere ai domiciliari chi ha meno di un anno pena anche residuo da scontare, non si tratterebbe quindi di amnistia o indulto ma solo di tenere la gente meno pericolosa a casa a scontare la pena. Se del caso avvalendosi anche dei famigerati braccialetti elettronici per cui si continuano a sprecare soldi pubblici pagandone la gestione alla Telecom a botte di 11 milioni di euro l’anno. Per la cronaca sono 11.460 i detenuti che devono scontare nelle carceri una pena residua fino a 1 anno. Il ministro Alfano rassicura che "il piano carceri messo appunto dal governo per fronteggiare il sovraffollamento va avanti", e che sono stati stanziati "oltre 600 milioni di euro" e che "dal giugno 2008 sono stati creati 2.223 nuovi posti detentivi". Peccato che queste litanie continuino a non risolvere il problema.


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