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L'Alto Adige perde il padre dell'autonomia

• da Il Sole 24Ore del 26 maggio 2010

di Guido Campagna

 

Non è un caso che un uomo politico di lungo corso come Marco Pannella, nell’esprimere il proprio cordoglio per la scomparsa a 96 annidi Silvius Magnago abbia paragonato il vecchio leader della Svp ad Alcide De Gasperi che, «eccezioni come sono stati, resteranno patrimonio e memoria da coltivare come
preziosi per tutti». L’uno bolzanino di lingua tedesca, l’altro trentino di lingua italiana. Quest’ultimo protagonista degli accordi De Gasperi-Gruber. Quell’altro della stesura del regolamento definitivo per l’autonomia dell’Alto Adige. A Magnago, come opportunamente ha ricordato Vannino Chiti (Pd), si deve
l’abbandono delle posizioni secessioniste da parte della Sudtiroler Volkspartei a favore dell’autonomia. Il capo dello stato Giorgio Napolitano gli ha riconosciuto il merito di essersi dedicato «con lungimiranza al processo di integrazione della comunità altoatesina di lingua tedesca nell’ambito della Repubblica italiana».
Nato a Merano nel1914 il dirigente sudtirolese morto ieri si era laureato a Bologna nel 1940. Per protesta contro la politica del fascismo in Alto Adige aveva optato per la Germania e nel 1943 era stato chiamato alle armi nella Wehrmacht. Ferito sul fronte russo aveva subito l’amputazione di una gamba. Nel 1957 a 43 anni diventa segretario politico del partito che raccoglie i sudtirolesi. Nel novembre del 1957 in un comizio a Castel Firmiano lancia lo slogan los von Trient’ ("via da Trento"), per chiedere un’applicazione dell’autonomia a livello provinciale e non regionale. Magnago evitò che la Svp approdasse a derive estremistiche. Anche quando in Alto Adige non mancarono episodi di terrorismo da parte di estremisti che si rifacevano a Georg Klotz. Magnago, che svolse la sua attività politica tutta sul territorio (per lunghissimo tempo guidò la provincia di Bolzano), non fu mai parlamentare. Eppure fece parte di quella generazione di politici sudtirolesi che, come Karl Mitterdorfer e Roland Riz, alla Camera dei deputati
seppero partecipare alle vicende politiche del nostro paese, dando sempre un accorto contributo di moderazione tolleranza e competenza alla soluzione di questioni politiche e legislative che non riguardavano soltanto la loro provincia.
Figlio di un magistrato trentino e di una madre di madrelingua tedesca Magnago seppe essere punto di riferimento fondamentale per la sua gente. «A lui e solo a lui dobbiamo dire grazie se l’autonomia della nostra provincia ha saputo crescere in tempi difficili e svilupparsi in un modello di successo», ha detto ieri il presidente della provincia di Bolzano Luis Durnwalder che lo ha anche definito «uno dei politici più capaci della Mitteleuropa».


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