Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 20 mag. 2024
  cerca in archivio   RASSEGNA STAMPA
Caro Cappato, stiamo lavorando per l'anagrafe degli eletti

• da Europa del 26 maggio 2010

di Paolo Fontanelli

 

Qualche giorno fa Marco Cappato si è rivolto al Pd su Europa per chiedere, a nome dei Radicali, più chiarezza sulle posizioni da mettere in campo per costruire l’alternativa alla destra che attualmente ci governa.
In particolare Cappato ha fatto riferimento ad alcuni temi forzando in modo evidente le posizioni del Pd, fino ad arrivare all’allusione di una certa nostra indifferenza nell’affrontarli. Mi riferisco alle posizioni sulle riforme istituzionali e sull’anagrafe degli eletti. Ora, sul problema delle riforme istituzionali, la smentita più evidente su un presunto atteggiamento di disattenzione è venuta proprio in presa diretta dall’assemblea nazionale del Pd. Infatti uno dei documenti proposti, discussi e approvati riguarda le "linee per la modernizzazione e la riforma democratica dell’ordinamento costituzionale". Si tratta di un testo importante, che sarà oggetto di un’ampia discussione nei circoli territoriali ma che è già contenuto per un confronto a tutto campo. Le proposte seguono un percorso di alla innovazione in un quadro che conferma la scelta della repubblica pare detto lamentare delineata dalla nostra Costituzione. Però si indica con decisione una via per il superamento del bicameralismo perfetto in sintonia con il titolo V e per una riforma del sistema elettorale coerente con un impianto maggioritario uninominale, che restituisca il diritto di scelta ai cittadini e funzionale alla differenziazione dei compiti fra le due camere. Il tutto in un contesto articolato e volto a garantire l’unità nazionale, la trasparenza delle decisioni politiche, la separazione dei poteri, che sono le condizioni per operare in direzione di un recupero del rapporto di fiducia tra i cittadini, la politica e le istituzioni che abbiamo visto indebolirsi fortemente negli ultimi anni. La crescita della disaffezione al voto ne è una dimostrazione evidente. Certo anche la crescita dell’attenzione e della sensibilità sulla questione dei costi della politica ha contribuito a questi fenomeni di distacco, e forse ancora di più ha favorito la diffusione di un certo populismo, non sempre orientato verso la salvaguardia dei valori e della sostanza democratica della nostra Costituzione. È quindi giusto mettere l’accento anche su questi aspetti. Ma la via non può essere quella di mettere all’indice i partiti. Semmai ciò di cui abbiamo bisogno è proprio un percorso di riforme come quelle che indichiamo nel documento e che, credo, consentano un confronto positivo anche con le cose dicono i Radicali. Infine Cappato chiede che l’opposizione proponga l’adozione dell’anagrafe pubblica degli eletti. Nelle stesse ore lo ha fatto anche Emma Bonino proponendolo perla Regione Lazio. Si tratta di una idea non nuova. Se ne è parlato molto negli ultimi anni in relazione all’iniziativa dei radicali, condivisa e sostenuta dal Pd, e una serie, purtroppo non numerosissima, di enti locali hanno deliberato l’istituzione dell’anagrafe. Sul tema ci sono anche proposte di legge depositate in parlamento e finora ignorate. Però va detto che adesso c’è una opportunità straordinariamente attuale.
Nell’ambito della discussione in prima commissione della camera, sul disegno di legge che tratta del riordino delle funzioni delle autonomie locali, il Pd ha proposto un emendamento per "L’istituzione dell’anagrafe telematica degli amministratori e degli eletti a cariche pubbliche locali". In un primo momento il governo lo aveva giudicato inammissibile, poi sulla base delle nostre obiezioni è stato ammesso alla discussione, ma ciò non significa che passerà.
Certo se fosse approvato sarebbe davvero un fatto nuovo e concreto sul piano della trasparenza perché prevede la possibilità di conoscere e verificare non solo i dati economici e patrimoniali degli uomini pubblici ma anche della loro attività politica e amministrativa. Per ora il Pd ha fatto da solo, ma il nostro augurio è che con le votazioni sugli emendamenti arrivi anche un interesse consapevole e motivato da parte delle altre forze politiche, a cominciare da quelle di opposizione.


IN PRIMO PIANO







  stampa questa pagina invia questa pagina per mail