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Ferrandina: è necessario fare chiarezza(inquinamento Mythen incluso)

27 maggio 2010

di Pio Abiusi

dal sito della OLA(Organizzazione lucana ambientalista)

La crisi che attanaglia il Comune di Ferrandina deve trovare uno sbocco. perché i problemi sono davvero tanti. Le quotazioni della Pista Mattei sono, purtroppo,  in ribasso. Il sequestro dell’area  è caduto sostanzialmente nell’oblio e le fragole, appena raccolte,  dovranno  attendere il loro bravo Boeing 747 – Cargo per arrivare, fresche di raccolta, sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo. Evidenziata  la problematica relativa alla discarica di Casaleni, Ferrandina è interessata alla bonifica dell’area già caratterizza e riconosciuta sito di interesse nazionale, l’attesa non è più rinviabile Si parla di circa 10 Meuro, forse ne occorrono di più. Che fine ha fatto la dotazione finanziaria di 4.545.454,00 euro, una metà a valere sui Fondi Por 2007-2013, messi a disposizione dalla Regione Basilicata, e l’altra su Fondi statali (D.M. 28 novembre 2006, n. 308) e con i quali avviare da subito l’iter di bonifica del sito? Era, questa, una notizia di metà Dicembre dello scorso anno. Anche queste risorse sono servite per finanziare la costruzione del ponte di Messina? Dire che la la Val Basento è una area martoriata in termini di inquinamento è un po’ come scoprire l’acqua calda; dire che in agro di Ferrandina ci sia un po’ di confusione  e disattenzione forse non è sbagliato. E’ vero il Comune di Ferrandina, tra l’altro, ha dato autorizzato l’impianto di Ecoil. La fabbrica  avrebbe dovuto trattare  oli esausti, però,  non esiste ancora, sembra vi sia una saturazione del mercato. Nell’agro di Ferrandina vi è anche  la Mythen SpA che  il Ministero dell’Ambiente ha incluso  nell’inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti.  La Mythen è uno stabilimento chimico – petrolchimico tra i più grandi in Italia con una capacità produttiva di  200.000 t/a di biodiesel, 15.000 t/a di olio di soia epossidato, 25.000 t/a di glicerina pura, 2.000 t/a di fosfato monopotassico, sostanze  altamente pericolose se immesse accidentalmente nell’ambiente. Proprio la Mythen è stata interessata da una  strana vicenda sulla quale  occorre fare chiarezza. Nel blog dell’uscente Assessore Santochirico, il 14 Novembre del 2008, egli racconta di una visita fatta alla Mythen. L’ex assessore annota sul suo blog che “nel corso dell’incontro, il management dell’azienda ha fatto presente anche alcune criticità che non agevolano la produzione, come ad esempio la mancanza della rete fognante: nella difficile contingenza in cui sono sempre più numerose le industrie che smobilitano, si avverte l’esigenza dell’apporto dell’ente di promozione dello sviluppo industriale in provincia di Matera”. Maurizio Bolognetti, segretario regionale dei radicali lucani, in uno dei suoi raid compiuti alla fine di Ottobre del 2009, scopre un tubo corrugato nero del diametro, forse, di 360 mm e che scarica acqua visibilmente inquinata in un fosso.  Bolognetti afferma essere uno scarico della Mythen e che  riversa liquido, apparentemente inquinato, nel vicino Basento e denuncia l’accaduto. La società contro deduce che” l’Azienda dispone sia di una rete fognaria sia di un impianto di depurazione, con cui provvede opportunamente a purificare le acque prima di riversarle nel Basento  e l’attività  è stata autorizzata dalla Provincia di Matera a far data dal 2005”. Tutto chiarito quindi, incidente chiuso. Il 19 Novembre dello scorso anno, però, un quotidiano locale informava che erano stati scoperti versamenti inquinanti  nel Basento in agro di Ferrandina. e che il Corpo Forestale dello Stato della Stazione di  Salandra  aveva deferito una ditta alle autorità giudiziarie.  Un cittadino aveva segnalato lo scarico di acque reflue industriali di natura sospetta nel fiume Basento  nei pressi della zona industriale di Ferrandina e che  vi erano delle emanazioni maleodoranti. Giova ricordare, ancora, che in altro filmato sempre Bolognetti ha  raccolto la denuncia della Signora Pierina  e la stessa parla di emanazioni maleodoranti  provenienti della Mythen: strana coincidenza. Volendo ricapitolare diremo che  lungo la pertinenza idraulica del corso d’acqua, gli uomini della Forestale  rilevano lo sversamento abusivo di acque reflue provenienti da tubature di insediamenti industriali.  Gli agenti  risalgono alla ditta responsabile della produzione del liquido inquinante, che è risultata avere già precedenti segnalazioni all’autorità giudiziaria per analoghi reati.  I responsabili vengono deferiti  alle autorità giudiziarie di Matera.   Sono passati cinque mesi dall’evento. E’ possibile sapere cosa è accaduto e quale è la ditta incriminata?  La vicenda è finita in un assordante silenzio così  come è accaduto  per il cattivo funzionamento dell’inceneritore Fenice a San Nicola di Melfi. Questo ultimo è stato rispolverato solo adesso per la capacità del Dr. Sigillito di “fare gli autogol”. [Pio Abiusi - Matera, 26 Maggio  2010]



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