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Basilicata, Elisabetta Zamparutti deposita un'interrogazione sulla situazione della rete fognaria di Castronuovo Sant'andrea e della valle del Sinni.
"Alla ricerca della Fogna perduta"

27 maggio 2010

Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro della Salute
Premesso che:
nel dossier Mare Monstrum 2009 si può leggere di una Basilicata al quart’ultimo posto nella classifica delle regioni italiane per capacità di servizi di depurazione e fognatura. Solo il 74% del territorio regionale è coperto da una rete di depurazione e una parte di quel 74% vive sicuramente situazioni problematiche;
 a Castronuovo di Sant’Andrea, provincia di Potenza, nel mese di giugno 2009 vi furono numerose segnalazioni di cittadini che lamentavano un “odore nauseabondo e persistente” nelle vicinanze del centro abitato, precisamente alla confluenza tra il fosso della Manca e il fosso di Castronuovo;
 nell’esposto del 19 giugno 2009 in merito a “Scarichi inquinanti e eventuali inadempienze degli organismi preposti alla vigilanza e al controllo” (supportato da documenti in allegato), sottoscritto dal Presidente del Comitato per l’Emergenza Democratica, Dott.ssa Vincenza Berardone, si legge che “il sottoscritto Comitato per l’Emergenza Democratica […] ha disposto, a proprie spese, alcune analisi di campioni prelevati dalle acque di scarico dei suddetti corsi d’acqua”. Il contenuto dell’esposto: “In seguito al sopralluogo effettuato dai sottoscritti, si è evidenziato come, nel suddetto corso d’acqua, vengano riversati, tramite condotta, i reflui provenienti, presumibilmente, dalla rete fognaria municipale. I risultati delle analisi suddette avvalorano la tesi che l’origine dei reflui sia di natura fognaria. Tale situazione, soprattutto nell’ipotesi di eccessive emissioni o precipitazioni atmosferiche, possono produrre il verificarsi di episodi di dispersione delle acque reflue con conseguenti gravi pericoli per l’igiene e la salute pubblica. Detta situazione è ancor più allarmante se si osservano le foto da cui si evince che le acque reflue corrono nell’alveo del corso d’acqua denominato fosso di Castronuovo, non impermeabilizzato, collettore di raccolta delle acque di gran parte del territorio comunale (affluente del torrente Serrapotamo), il cui contenuto quindi rientra con tutta probabilità nel ciclo di irrigazione degli orti posti a valle. Quel che più stupisce, inoltre, è che a detta dei cittadini questa situazione si trascina da tempo senza che, per quanto è dato sapere, le competenti autorità (ad esempio l’ARPA, Agenzia Regionale Protezione Ambientale) siano intervenute per porvi rimedio”;
le richieste contenute nell’esposto del Comitato – inoltrate al Comune di Castronuovo, al Comando Carabinieri Tutela per l’Ambiente, all’Acquedotto Lucano Spa, all’Azienda Sanitaria Locale di Potenza, all’Ente Parco Nazionale del pollino C.T.A. e all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Basilicata – si traducevano nell’accertamento, da parte di ognuno di tali enti e nell’ambito delle competenze di ciascuno, di eventuali illeciti amministrativi e/o penali e delle relative responsabilità, per mezzo dello svolgimento di indagini;
all’esposto è seguita unicamente una nota informativa dell’Unità Operativa di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl di Potenza, a firma del Dr. Furiati Francesco, del 29 giugno 2009 – indirizzata alla Procura della Repubblica, al responsabile dell’Acquedotto Lucano, al Presidente A.T.O. di Basilicata, al Sig. Sindaco del Comune di Castronuovo S.A., all’ARPAB, all’Amministrazione provinciale di Potenza e, per conoscenza, alla Dr.ssa Berardone Vincenza – in cui si confermava, in seguito a sopralluogo igienico-sanitario congiuntamente al Responsabile dell’U.T.C. del Comune di Castronuovo S.A. Sig. Lopez Claudio e dell’Agente di Polizia Municipale Sig. Arbia Aldo ed al Tecnico della Prevenzione Sig. De Pierro Rocco, la “presenza di uno scarico fognario a cielo aperto proveniente dal collettore fognario dei reflui urbani del Comune di Castronuovo S.A. I suddetti reflui scaricano direttamente nel fosso Castronuovo in C/da Camminarea, senza preventivo trattamento. Si apprezzano esalazioni moleste in tutta l’area.” Inoltre, si invitava l’ARPAB di Potenza ad “effettuare un campionamento urgente dei suddetti scarichi e a trasmetterne l’esito all’Ufficio scrivente”, oltre a richiedere all’Ente gestore della rete di “assicurare con urgenza il convogliamento degli scarichi e il rispetto di quanto disposto dal D.L. 152/2006 – parte III. Tanto a tutela della pubblica salute e dell’igiene ambiente”.
 Considerato che:
 in una video-intervista di Maurizio Bolognetti su Radio Radicale, del 23 maggio 2010 (http://www.radioradicale.it/scheda/304392/alla-ricerca-della-fogna-perduta), direttamente da Catronuovo Sant’Andrea, ad alcuni membri del Comitato per l’Emergenza Democratica – Paolo Pesce, Andrea Porfidio, Alessandro Di Sario, Pino Di Sario – e al Presidente della Proloco Castronuovo Sant’Andrea, Romeo Graziano, emergono, oltre ai dettagli già individuati nei documenti, le seguenti rilevanti questioni:
 
·        ad oggi, a distanza di un anno dalla denuncia, sono pervenute alcune risposte, tuttavia “parziali e attendiste”, solo di conferma delle analisi e dei dati già registrati (risposta di Asl, Arpab, Noe). Purtroppo tali risposte non hanno portato alla risoluzione del problema. L’Acquedotto Lucano ha risposto di avere ereditato il problema dalla gestione precedente e di non avere le risorse necessarie, in termini economici, per avanzare qualche soluzione;
·        la condotta fognaria in questione può essere inserita tra le “opere incompiute”: era stato concepito un collettore generale a Senise, per le fogne dei comuni circostanti. Tuttavia, a quel collettore non sono state montate le tubature necessarie per collegare i vari paesi;
·        si tratta di un problema più ampio che non coinvolge solo Castronuovo S.A. ma tutti i comuni del comprensorio e per tale motivo necessita di una soluzione generale e organica (problema del collettamento delle acque reflue);
·        il fosso in questione è stato inserito nella legge Galasso, che sottopone tali aree a vincolo paesaggistico;
·        l’acqua inquinata confluisce nella diga di Monte Cotugno (Senise), utilizzata per scopi irrigui e per scopi potabili. Si ricorda che sulla diga è stata aperta un’indagine del Corpo Forestale dello Stato, causa inquinamento delle acque;
·        Paolo Pesce, anche Dott. in Scienze forestali, ha espresso la sua preoccupazione per gli scarichi di queste acque direttamente nei campi coltivati;
·        si tratta di una situazione disagevole e dannosa per la salute pubblica e per il paesaggio: la fogna di Castronuovo Sant’Andrea, come altre reti fognarie, continua a scaricare a cielo aperto.
 
 Si chiede di sapere:
 se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e se intendano visionare la video inchiesta;
quale sia stata l’evoluzione dello stato delle cose a partire dall’ultima nota informativa datata 29 giugno 2009;
precisamente, dove vada a finire l’acqua inquinata, se venga utilizzata per scopi irrigui e se esista un problema alle falde acquifere e, pertanto, se sia necessario intervenire su esse;
 
se i Ministri interrogati non ritengano opportuno avviare un’ampia indagine relativamente alla gestione delle reti fognarie dell’area descritta, al fine di rimediare alle inadempienze degli enti preposti e tutelare la qualità della vita ai cittadini, la salute pubblica e il rispetto dell’ambiente.

 

Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale

 

Approfondimenti

Un paese ostaggio di una fogna a cielo aperto. (Gazzetta del Mezzogiorno, 27 maggio)

Video denuncia dei Radicali (Gazzetta del Mezzogiorno, 27 maggio) di Maria Paolo Vergallito

Alla ricerca della Fogna perduta(radioradicale)

Fogna di Castronuovo: inchiesta di Radio Radicale (la Sirtide)

I veleni industriali e politici della Basilicata, nuovo viaggio da Castronuovo Sant'Andrea(da sito Ola e Ola Channel)

 



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