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Immigrazione, Amnesty attacca l'Italia: razzisti. L'ira di Frattini: quel rapporto è indegno

• da la Repubblica del 28 maggio 2010

di Caterina Pasolini

 

Italia ai confini della legalità, Italia violenta, razzista e omofoba. Italia sott’accusa, nel rapporto annuale di Amnesty lnternational. L’associazione per la difesa dei diritti umani nelle pagine dedicate al nostro paese parla senza mezzi termini di abusi della polizia con pestaggi e morti sospette, di norme discriminatorie nei confronti di rom e migranti provocando la dura reazione del ministro degli esteri Frattini.
Amnesty stigmatizza infatti la condotta delle autorità italiane che in alcune circostante «hanno messo a repentaglio i diritti degli immigrati continuando ad espellere persone verso luoghi in cui erano a rischio di violazioni di diritti umani e hanno lasciato i migranti per giorni senza acqua e cibo mettendo a rischio le loro vite».
Una situazione grave, sottolinea l’associazione umanitaria, in un paese dove ancora non c’è stato il riconoscimento della tortura come reato nel codice penale: «Di conseguenza gli atti di tortura e maltrattamenti commessi da pubblici ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni vengono percepiti come reati minori». Parole pesanti quelle di Amnesty, che hanno provocato la dura reazione del ministro degli esteri Franco Frattini: «È un rapporto indegno e da respingere al mittente perché l’Italia è certamente il Paese europeo che ha salvato più perso ne in mare. Indegno per il lavoro dei nostri uomini e delle nostre donne delle forze di polizia che ogni giorno salvato le persone» .
Ma l’Ong non fa marcia indietro, anzi per quanto riguarda episodi di violenza da parte di uomini dello stato ricorda la sentenza di condanna al G8 di Genova: «Non essendovi il reato di tortura tutto questo ha impedito di punire i pubblici ufficiali in modo proporzionato alla gravità della loro condotta». Ed elenca il caso del pestaggio di Emmanuel Bonsu a Parma, la condanna in primo grado per omicidio colposo di Federico Aldovrandi a Ferrara emessa nei confronti di quattro agenti di polizia, la condanna sempre per omicidio colposo nel caso dell’uccisione di Gabriele Sandri.
Sul fronte immigrati segnala che il nostro paese ha ricevuto 90 raccomandazioni per la violazione dei diritti degli immigrati, dei rifugiati e dei richiedenti asilo. E a gennaio il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria ha criticato il nostro Paese peri centri di identificazione ed espulsioni. «Viene fuori l’immagine di un paese pieno di lacune dove l’introduzione del reato di immigrazione clandestina potrebbe dissuadere gli immigrati irregolari dal denunciare i reati subiti e ostacolare il loro accesso a istruzione, cure mediche e altri servizi pubblici per il timore di denunce». Preoccupazione per i trattamenti subiti dalla comunità rom e dagli immigrati in Italia è stata espressa da Giusy D’Alconzo, Coordinatrice attività di ricerca di Amnesty in Italia.


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