In Friuli Venezia Giulia il partito unico dello spreco torna a colpire in periodo di vacche molto magre.
Nella Commissione Regionale competente in materia, destra sinistra e centro tranne Lega ed IDV, uniti nel solito fascio partitocratico, hanno ripristinato i consigli di quartiere che erano stati aboliti per le città con meno di duecentomila abitanti.
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Già due legislature fa i deputati Radicali della Rosa nel Pugno ne chiedevano insistentemente l'abolizione prefigurandone la totale inutilità nelle città con meno di 250mila abitanti.
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Così anche a Gorizia (36mila abitanti) avranno ancora vita 10, dico 10, consigli circoscrizionali, gravando i cittadini di una spesa annuale di molte decine di migliaia di euro che si potrebbero ben impiegare in molti altri modi.
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I Radicali goriziani auspicano un ripensamento del Consiglio Regionale che dovrà esaminare il lavoro della Commissione. Si aboliscano completamente e si sostituiscano con libere associazioni di cittadini senza spese per la collettività che si formino spontaneamente e che interloquiscano con i consigli comunali.
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Una piccola parte dei soldi risparmiati potrebbe essere impiegata per l'avvio dell'Anagrafe telematica Pubblica degli eletti e dei nominati che tanto utile sarebbe ai cittadini per capire e controllare i meccanismi del potere e del malaffare.
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Lorenzo Cenni
segretario Associazione Radicale
Trasparenza è Partecipazione
Gorizia
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