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La voce di S.T. ultima vittima dell’omofobia e quella di Augusta Seganti madre del giovane torturato e ucciso nel 2005. Giovani testimoni e anziani superstiti della violenza metropolitana si riuniscono per un appello al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi Contro un’intolleranza che ha radici profonde la richiesta è che «sia approvata la legge contro l’omofobia». Promossa da un sit in pomeridiano in piazza Montecitorio presente Paola Concia, relatrice della proposta di legge - e sostenuta da una fiaccolata serale nella Gay Street romana, l’iniziativa dell’appello al premier raccoglie decine di adesioni. In duecento sfilano davanti al «Coming out» lo storico locale della comunità omosessuale. C’è Mattia, il giovane insultato sul bus un mese fa: «Nessuno ha alzato un dito...» e c’è Dino, il ragazzo finito in coma dopo un’aggressione . davanti al Gay Vllage, l’estate scorsa. Nel primo pomeriggio era stato il ventiduenne aggredito dal «branco» a Colle Oppio, mercoledì scorso, a lanciare la proposta: «Ringrazio le associazioni e le istituzioni per la solidarietà espressami ma credo ci sia bisogno di azioni concrete. Rivolgo un appello al presidente Berlusconà affinché venga approvata la legge contro l’omofobia. Mi auguro che le forze dell’ordine risolvano il mio caso come tutti gli altri irrisolti e, come atto di civiltà , spero in una partecipazione attiva al Gay Pride del 9 luglio».
Omofobia e giustizia: la questione è trasversalmente cocente, tanto che anche la destra di GaylĂb chiede «un incontro con i vertici delle forze dell’ordine per discutere misure speciali e sensibilizzare le questure». Quanto alla legge, secondo la Battaglia di Gayproject, la congiuntura politica non è poi così nera: «Abbiamo un ministro alle pari OpportunitĂ molto sensibile e un sindaco, Gianni Alemanno, che, per la prima volta, incontra tutti i movimenti apertamente e senza ipocrisie». La storica leader del movimento gay-lesbo dì rivolge al premier «vittima di un’aggressione fisica in piazza del Duomo lui stesso». Sull’appello congiunto piovono adesioni, fra cui quella di Walter Veltroni. Franco Grillini presidente di Gaynet chiede anche l’attivazione di un numero verde nazionale ma Fabrizio Marrazzo che giĂ ne ha uno (Gay help Line) dice che il problema è «una legge che funga da deterrente» mentre Benedetto Della Vedova (Pdl) si augura che il suo partito «sappia prendere un’iniziativa in grado di allineare l’Italia ai grandi paesi europei».