Le pensioni d’oro degli ex onorevoli sono un tasto delicato per gli italiani. La percepiscono perfino gli assenteisti e per giunta chi è ritenuto fra i teorici dell’eversione armata. Come Toni Negri, ex docente universitario e leader di Autonomia, che nel 1983 fu candidato, ed eletto, con i radicali, ma alla Camera fece solo sporadiche presenze. La legislatura iniziò il 12luglio 1983 e Negri, all’epoca in cella, fu scarcerato anche se poi il Parlamento votò l’autorizzazione a procedere. Nel frattempo però il professore fuggì in Francia. Il tema delle pensioni d’oro impazza anche sul web che rilancia la discrepanza tra il vitalizio riscosso dai comuni cittadini dopo 35 anni di onorata militanza sul posto di lavoro e i soli cinque, sufficienti ai parlamentari per incassare assegni dall’importo più sostanzioso. Un’assurdità , consentita per legge.
Qui di seguito ecco il quarto elenco dei politici che, al 2007, hanno maturato il diritto a riscuotere la pensione. Tra loro, nel frattempo, qualcuno è morto; per altri la scomparsa si è trasformata in diritto di reversibilità a vantaggio del coniuge. Quest’ultima categoria non è però inclusa nella presente lista. Agli italiani le pensioni costano 219 milioni annui, una somma che, in clima di tagli, duole come la constatazione che per la Casta l’età aurea non finisce mai.