Alessandro Massari, Direzione nazionale RI, Luca Nicotra, segretario Agorà digitale
Se la pubblicazione della manovra finanziaria su Internet ha come obiettivo la sua conoscibilità , farlo in modi che ne rendono impossibile la lettura a gran parte della cittadinanza è inutile.
Non solo il testo ufficiale è stato pubblicato con grave ritardo, ma la sua divulgazione sul sito della Presidenza del Consiglio è avvenuta come scansione pdf di un documento cartaceo che ha la dimensione di 14 mega: un’enormità per un documento di testo di 200 pagine, che ne rende difficoltosa, se non impossibile, la consultazione da parte di chi non disponga di una linea super-veloce.
È ancor più grave che questo documento non sia accessibile con i normali programmi di sintesi vocale e similari, normalmente utilizzati per la “lettura” da utenti disabili.
Tutto ciò, nonostante la c.d. legge Stanca, la n.4 del 2004 preveda esplicitamente all’articolo 1 disponga che “1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici.
2. È tutelato e garantito, in particolare, il diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione.”
In Italia le norme esistono, ciò che è carente è la loro conoscibilità ed un controllo sulla loro effettiva applicazione.