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Lazio, movimenti uniti contro la devastazione del territorio

• da Liberazione del 3 giugno 2010

di Daniele Nalbone

 

Una sola, grande vertenza contro la Regione per la difesa della salute, dell’ambiente e l’autogoverno dei territori. I Movimenti uniti del Lazio hanno deciso, «contro anni di scelte sbagliate da parte delle varie giunte», di scendere in piazza il prossimo 11 giugno. Appuntamento alle ore 10, a Roma, sotto la sede della Regione, in piazza Raimondi Garibaldi, «per chiedere» spiegano dai Movimenti uniti «la moratoria e il ritiro di tutti i progetti nocivi e devastanti che incidono o incideranno sul nostro territorio». Sono passati oltre tre mesi da quando, con la manifestazione dello scorso 6 marzo, tutte le realtà in lotta nel Lazio hanno deciso di unire le singole vertenze in una piattaforma unitaria. In questi mesi si sono ritrovati, ogni settimana, per fare il punto della situazione, aggiornare ogni vertenza sulla situazione delle altre. Hanno monitorato le parole delle due candidate alla presidenza alle ultime regionali.
Hanno atteso le nomine che hanno formato la Giunta Polverini. Alla fine, l’Assemblea permanente No Fly di Ciampino, i comitati Fiumicino Resiste "No al Porto", No Coke Alto Lazio, No Corridoio Roma-Latina, Risanamento Ambientale Guidonia, il coordinamento Contro l’Inceneritore di Albano, la Rete dei Cittadini No Turbogas di Aprilia, la rete per la Tutela della Valle del Sacco, hanno deciso che era il momento di tornare a far sentire la voce di quanti, in questi anni, stanno resistendo all’aggressione dei territori «da parte di chi» si legge nella piattaforma della manifestazione «vuole fare profitto sulla salute e sull’ambiente». La neo insediata Giunta Polverini, quindi, avrà subito il "benvenuto» da chi si oppone alla politica piegata agli interessi dei privati, «che schiacciai bisogni e le volontà delle popolazioni per favorire industriali e imprenditori che fanno profitto con lo sfruttamento dei nostri territori». Industriali e imprenditori "trasversali” vicini tanto al centrodestra della Polverini quanto al centrosinistra che fu di Marrazzo e poteva essere della Bonino.
Enel e la mortifera centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord, in quel di Civitavecchia. La Colari di Manlio Cerroni e l’inceneritore ad Albano. Caltagirone e il porto turistico di Fiumicino, benedetto in campagna elettorale dal duo Polverini-Bonino e ribattezzato, per l’occasione, "Porto della Concordia". Quindi il Corridoio Tirrenico Sud, con le inutili e devastanti autostrada RomaLatina e la bretella Cisterna-Valmontone. La cementificazione della tenuta di Maccarese, di proprietà del gruppo Benetton, per far posto al raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino. La costruzione di una centrale a turbogas ad Aprilia per volere della Sorgenia e del "libero editore" De Benedetti. E così via. Sonò questi i veri governatori dei Lazio. «Ed è contro di loro» spiegano dai Movimenti uniti «che in questi anni abbiamo "autodifeso" le nostre terre».
Una difesa non solo della salute e dell’ambiente, «ma per restituire il potere decisionale sui territori ai cittadini che vi abitano. Contro la militarizzazione e la criminalizzazione delle resistenze locali».


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