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Firme false elezioni regionali in Piemonte/Manfredi: caso Giovine dimostra che battersi per la legalità non solo è giusto ma conviene.

5 giugno 2010

Alla notizia che il consigliere regionale Michele Giovine (37 anni, leader dei “Pensionati per Cota”) è indagato per firme false dalla Procura della Repubblica di Torino, Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) ha dichiarato:
 
Cinque anni fa Giovine era indagato dalla Procura per aver raccolto fra l’80 e il 90% di firme false per presentarsi alle elezioni regionali, allora come Lista Consumatori, sempre nello schieramento del centro-destra. Giovine aveva calcolato tutto: sapeva che, grazie a una leggina di Berlusconi del 2004, il reato di firme false era stato depenalizzato e, perciò, rischiava solo una multa che, alla fine, tirando per le lunghe il processo, non pagò neppure. Nessuno dei candidati o delle liste di allora (i radicali non si erano presentati ma denunciarono da subito il “caso Giovine”) fece ricorso al TAR contro Giovine e così questi divenne consigliere regionale e potè ricattare per cinque anni l’intero Consiglio con i suoi ostruzionismi, ottenendo in cambio di poter costituire un suo gruppo consiliare, con lauti finanziamenti annessi. Oltre il danno anche la beffa: il 20 e 21 marzo 2007, pochi giorni dopo la costituzione del suo gruppo, Michele Giovine andò in missione per conto del Consiglio Regionale alla festa “contro le mafie e per la legalità” dell’Associazione “Libera” di Don Ciotti”!
 
Se qualcuno si fosse battuto per la legalità allora, Giovine sarebbe stato destituito, non sarebbe stato arruolato nuovamente dal centro-destra e non sarebbe stato determinante, con la sua “nuova” lista, per la vittoria di Cota; battersi per la legalità, alla resa dei conti, conviene, oltre ad essere giusto.
Intanto, la Corte Costituzionale (con sentenza n. 394 dell’8 novembre 2006) ha dichiarato illegittima la legge del 2 marzo 2004 sui reati elettorali, nella parte in cui viene depenalizzata la falsità nelle sottoscrizione di firme per le liste elettorali. E’ per questo che ora Giovine rischia il carcere.
 
Se ha ancora un minimo di dignitĂ , si dimetta.
 
 
 
Manfredi (348/5335305)
 
 
 


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