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Il senatore al Gay Pride, ma senza "carnevalate"

• da L'Opinione del 8 giugno 2010

di Carlo Giovanardi

 

Al Gay Pride potrebbe anche partecipare, ma a quello dell’anno prossimo e solo se quest’anno sarà una manifestazione più, composta. Una minaccia o una provocazione più o meno suonata così. Il sottosegretario Carlo Giovanardi, con vera e propria nonchalance, ha risposto all’invito della parlamentare democratica, Paola Concia, che lo aveva pregato di partecipare con lei al Pride di quest’anno a Roma. "Non ho nessuna difficoltà ad aderire all’invito dell’onorevole Concia di partecipare al Gay Pride - afferma il senatore del Pdl - ma all’edizione del prossimo anno, se il 4 luglio a Roma la manifestazione dell’orgoglio omosessuale avrà archiviato quegli aspetti sguaiati e offensivi dell’altrui sensibilità, che nulla hanno a che fare con la difesa dei diritti degli omosessuali". Il botta e risposta si era
innescato ieri quando, proprio Giovanardi, aveva dichiarato che, premesso la condanna dei fatti di violenza che hanno colpito i gay, "sono tuttavia dell’avviso che la manifestazione dell’omosessualità, come anche dell’eterosessualità, in luoghi pubblici debba sempre seguire criteri di buon gusto e di rispettabilità. Questo vale sia per le coppie etero che per quelle gay, sia chiaro. Ecco, prego i gay, come anche gli etero, di contenere nell’ambito dei lecito le loro effusioni nel rispetto della collettività".
Ovviamente apriti cielo. Anche perchè il senatore aveva parlato del Gay Pride: "a Paola Concia e Franco Grillini - ha detto - ho sempre chiesto cosa c’entri la difesa di un orientamento sessuale diverso con il Gay Pride, nell’ambito del quale le persone ballano nude, si travestono da preti e da suore, irridono alla religione, prendono per i fondelli il Vaticano. Che cosa c’entra l’omosessualità con la sguaiataggine, il carnevale e la provocazione?". Insomma, un Giovanardi veramente scatenato che si è tirato addosso una sfilza di commenti, tipo quello di Sergio Rovasio, segretario dell’associazione radicale Certi Diritti. "Al prossimo Gay Pride -provoca Rovasio- ci maschereremo tutti da Giovanardi, così il pride apparirà cosa seria e tutto andrà meglio".


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