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Ieri il ventinovesimo suicidio dall’inizio dell’anno. elle carceri italiane si muore così, impiccandosi a strisce di lenzuola annodate, le stesse che una volta nell’iconografia dei galeotti venivano usate per evadere superando il muro di cinta. Chi stila ormai quotidianamente una sorta di bollettino di guerra è il segretario generale della Uil Penitenziari, Eugenio Sarno. Secondo cui la politica ha deciso di dimenticarsi delle patrie galere dove si consuma un’illegalità degna di Gaza più che dell’Italia. E d’altronde a poco sono serviti anche gli scioperi della fame di Rita Bernardini, Marco Pannella e degli altri esponenti radicali negli scorsi mesi se è vero come è vero che il piano carceri è una chimera mentre le misure per sfoltire il sovraffollamento sono state bloccate dagli opposti e demagogici estremismi di Di Pietro e della Lega Nord.
Adesso con l’inizio dei caldi estivi ci si aspetta che la situazione possa precipitare anche perché la quota di 70 mila detenuti (con una capienza massima di 44 mila posti). Sarno ricorda che "domenica pomeriggio A. L., 34enne detenuto per rapina con fine pena 2012, si è ucciso nella sua cella nel carcere di Salerno, mentre nella stessa serata i detenuti del secondo piano della prima sezione di Genova Marassi hanno dato vita ad una violentissima protesta con incendio di suppellettili e lenzuola, degenerata con il barricamento di sette detenuti in una cella".
Bilancio: due agenti feriti. A Novara sino a tarda notte si erano succedute "le proteste dei detenuti attraverso la battitura del pentolame e delle stoviglie sui cancelli e sulle grate". Il dirigente sindacale ricorda inoltre che "sabato a Padova, Vicenza e San Vittore analoghe manifestazioni di protesta sono state messe in atto dalla popolazione detenuta". E aggiunge: "venerdì a San Remo un detenuto è stato salvato in extremis dalla polizia penitenziaria." I dati dell’osservatorio permanente sono impressionanti: nel 2009 sono morte in carcere 175 persone (di cui 72 per suicidio) e dal 2000 ad oggi i decessi sono stati 1.680 (583 i suicidi). Due terzi dei reclusi hanno meno di 40 anni, se la stessa frequenza dei decessi in carcere si verificasse nell’intera popolazione italiana assisteremmo ogni anno alla scomparsa di tanti under 40 quanti ne abitano in una città delle dimensioni di Firenze.