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«Il sovraffollamento può essere una concausa per i tentativi di suicidio e per altri fattori di autolesionismo». Così la criminologa Laura Baccaro, invitata ieri sera all’Ateneo veneto dall’associazione "Granello di senape" a un convegno sulla situazione carceraria. La presidente dell’associazione, Maria Teresa Menotto, ha sintetizzato i dati: 23 mila detenuti oltre la capienza consentita; 800 tali da superare la massa critica indicata dal ministero della Giustizia. Il 70 per cento dei carcerati è straniero, mentre già 24 sono stati i suicidi dall’inizio dell’anno. «C’è da chiedersi - ha proseguito la criminologa - che valore vogliamo dare ai diritti naturali, come quello alla vita. Credo che il sovraffollamento sia un modo per non rispettare le persone, per non mettersi in gioco e mostrare la faccia». «Reclusione - ha affermato Augusta Roscioli, dell’osservatorio del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria - significa la privazione della libertà , non una dimensione ricca di altri divieti o la disconoscenza della presenza dei transessuali».
«Soffia un vento perfido che fa diventare il carcere la massima esposizione dell’ideologia della repressione, della paura e della vendetta - ha detto Livio Ferrari, direttore del centro francescano d’ascolto - nelle celle ormai c’è rassegnazione: ricevono un rotolo di carta igienica al mese, una sola confezione di assorbenti; hanno fame. Non è questa la dimensione civile e sociale che ci saremmo aspettati dall’Italia. D’altronde, anche fuori sono saltati i rapporti fra lavoro ed economia, con il risultato di persone cinquantenni che compiono il loro primo reato». «È cambiata la tipologia dei detenuti ha concluso Rita Bernardini, deputato radicale - tanto che ormai le carceri sono diventate discariche sociali. Lo Stato viola le proprie regole, proprio nei confronti di chi è recluso per espiare e redimersi. Inoltre, in merito al numero e al tipo di reati, sono stati date in pasto ai cittadini delle vere e proprie menzogne, creando un artefatto allarme sociale. Purtroppo non è andata a segno la legge Alfano, che avrebbe previsto gli arresti domiciliari automatici per chi doveva scontare gli ultimi 12 mesi. Ora, con l’estate alle porte, la situazione sarà intollerabile».