Â
Non si ferma l’escalation di suicidi nelle carceri: due detenuti si sono tolti la vita a Milano e a Lecce. Dall’ inizio dell’anno sono 31 le persone che si sono uccise dietro le sbarre. L’Associazione Ristretti Orizzonti, che si occupa di questioni carcerarie e tiene sotto controllo costante il fenomeno, dice che dagli anni ‘60 a oggi i suicidi sono aumentati del 300 per cento.
Nel carcere milanese di Opera si è ucciso Francisco Caneo, 48 anni, ergastolano originario delle Filippine. Si è impiccato approfittando dell’uscita del compagno di cella per fruire dei passeggi. Caneo era detenuto dallo scorso dicembre dopo una condanna all’ergastolo per duplice omicidio: nel novembre 2008, Caneo aveva ucciso a coltellate una zia e una cugina, con cui viveva in un appartamento a Magenta, nel Milanese. Venne arrestato qualche ora dopo. A Lecce ha deciso di impiccarsi un uomo di 55 anni di origine salentina che doveva ancora scontare circa tre anni di pena. «E’ necessario dire basta alla strage di vite umane che pressoché quotidianamente si ripete nelle carceri italiane. I due ultimi suicidi di detenuti, a Milano e Lecce sono il trentunesimo dall’inizio del 2010, e se il ministro Alfano e il Governo intendono perseverare nell’immobilismo e nell’indifferenza, aggravati da episodici quanto inconsistenti annunci di attenzione verso gli istituti di pena, non saranno purtroppo gli ultimi». Lo afferma in una nota Irene Testa, segretario dell’Associazione il Detenuto Ignoto e membro della giunta nazionale di Radicali Italiani.