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Dalle pensioni fondi al welfare familiare

• da Il Sole 24Ore del 18 giugno 2010

di Renato Brunetta

 

Nell’articolo "Un voucher dalle pensioni rosa", pubblicato sul Sole24Ore del 15 giugno, Emma Bonino e Valeria Manieri si dicono concordi sulla decisione del governo in merito all’equiparazione dell’età pensionabile per la vecchiaia tra uomini e donne nel settore pubblico, ma muovono critiche sulle scelte di utilizzo delle risorse che da questa derivano. Critiche tanto serrate quanto infondate perché si basano su assunzioni smentite dai fatti. Al contrario di quanto affermato nell’articolo, infatti, c’è assoluta chiarezza e condivisione dei risparmi che la riforma darà. L’innalzamento dell’età pensionabile a 65 anni, con la gradualità stabilita a luglio del 2009, garantirà nei prossimi dieci anni 2,3 miliardi, a questi si aggiungeranno 1 miliardo e 450 milioni di euro, frutto dell’accelerazione imposta all’applicazione della riforma nell’ambito della manovra economica. Per chiarire ulteriormente.
Non è vero che dal 2020 non ci saranno più risparmi, semplicemente da questa data si sarà esaurito l’effetto della fase di accelerazione (gli 1,450 miliardi aggiuntivi) ma a regime si continuerà a risparmiare 242 milioni di euro all’anno, come già previsto.
Quanto alla necessità di cambiare rotta e utilizzare selettivamente le risorse per favorire il lavoro femminile non potrei essere più d’accordo: dare un contentino facendo uscire prima non significa molto se per tutta la vita lavorativa la carriera è stata schiacciata nello sforzo titanico di conciliare lavoro dentro e fuori le mura domestiche! E con me tutto il governo che ha scelto di destinare i risparmi ottenuti dall’aggiustamento delle regole sull’età della quiescenza al finanziamento di interventi di welfare familiare, così recita il testo della legge del 2009 e così viene riaffermato in modo chiaro nel decreto oggi in discussione con l’esplicito richiamo alle politiche della conciliazione.
Scelta che si è già tradotta in azioni concrete. Il 13 novembre 2009 ho firmato con i miei colleghi Mara Carfagna e Carlo Giovanardi un protocollo di intesa per utilizzare una parte dei risparmi per avviare il Progetto Nido Pa: nidi aziendali e altri servizi socio educativi per l’infanzia nelle pubbliche amministrazioni. Ad oggi, è stato realizzato il monitoraggio dei nidi, disponiamo così di una base
informativa per programmare al meglio; è stata bandita e portata a termine la selezione pilota per avviare nuovi asili aziendali. Sul sito del ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione (www.innovazionepa.it) sono documentati tutti i passaggi chiave e i risultati dell’iniziativa in modo trasparente per qualsiasi cittadino. Quanto alla proposta di voucher per i servizi alla persona, questi sono già stati introdotti in Italia. Li prevede tra l’altro il Piano di conciliazione famiglia e lavoro del ministro Carfagna, che stabilisce l’erogazione di voucher per i servizi di cura offerti da strutture specializzate (nidi, centri estivi, ludoteche) o in forma di "buoni lavoro" da prestatori di servizio per le famiglie in difficoltà.

L’autore è ministro della Pubblica amministrazione e dell’Innovazione


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