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Di Pietro indagato per i rimborsi

• da La stampa del 22 giugno 2010

di Alessia Meloni

 

Antonio Di Pietro ed Elio Veltri: un tempo insieme nel fondare l’Italia dei valori, oggi definitivamente contrapposti. E proprio una denuncia del giornalista è costata un’iscrizione nel registro degli indagati per truffa all’ex pm di Mani Pulite. Stando alla denuncia, l’Associazione Italia dei valori in occasione delle europee di sei anni fa si sarebbe sostituita nella gestione dei fondi elettorali al movimento
politico di cui è leader Di Pietro con una serie di false autocertificazioni che avrebbero fatto confluire i soldi sul conto dell’associazione e non su quello del partito. «Storie vecchie, già tutte archiviate» si difende Di Pietro (ieri ha dato mandato ai suoi legali di querelare, comunque, Elio Veltri). Tesi, peraltro,
confermata a palazzo di Giustizia dove si ricorda che analoghe denunce non sono approdate a nulla e che lo stesso Di Pietro, nel dicembre scorso, ha sottoscritto un atto notarile per sancire che associazione e movimento politico sono la stessa cosa. Comunque sia l’inchiesta è aperta e i magistrati hanno incaricato la Guardia di finanza di effettuare gli accertamenti del caso.
Non è la prima volta che la magistratura romana è investita della questione dei rimborsi elettorali destinati all’Idv. Nel marzo del 2008 il gip di Roma archiviò un’analoga inchiesta che prese spunto dall’esposto presentato da Mario Di Domenico, ex esponente dell’Idv fino al 2003 e che, tra l’altro, costò a Di Pietro un’indagine della Corte dei conti ancora in corso e la rottura con Achille Occhetto e Giulietto Chiesa con cui aveva dato vita ad una formazione politica denominata il «Cantiere».
« È sempre la solita storia trita e ritrita su cui già, più volte, si sono espresse le varie procure della Repubblica, archiviando il caso», ha replicato l’ex pm. «La Procura della Repubblica di Roma non poteva non procedere, anche questa volta, a seguito del solito esposto - ha aggiunto -. Porteremo, ancora una volta le carte per dimostrare che è tutto in regola, come peraltro hanno accertato ormai da tempo non solo plurime autorità giudiziarie, ma anche, da ultimo, l’Agenzia delle Entrate e gli organi di controllo amministrativi e contabili. Ci vuole pazienza, ci sono persone che non si rassegnano alla propria sconfitta politica e continuano ad infangare gli altri». «Si tratta di fatti vecchi con due pronunce penali di archiviazione dei gip di Roma e di Busto Arsizio ha commentato l’avvocato del leader Idv, Sergio Scicchitano -. Tutto questo clamore non ha alcun senso anche perché i bilanci del partito hanno superato il vaglio degli organi parlamentari preposti e dello stesso Erario. È normale che Di Pietro sia stato iscritto sul registro degli indagati: si tratta di un atto dovuto. Sono certo che Di Pietro si farà interrogare in tempi brevi».


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