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Non hor evocato nessuno, non è mio costume». Si arrampica sulle parole Renata Polverini presentando la giunta che ha «ricomposto» (la prima è durata 56 giorni, ma lei spiega: «Sapevamo che era provvisoria»). Parla di «dare rappresentanza ai partiti e alle Province». Ma sorride a denti stretti nell’invitare a sederle accanto il neovicepresidente e assessore all’Urbanistica, Luciano Ciocchetti.
Forse perché sa che è tutt’altro che finita. Ufficialmente davvero non ha revocato nessuno, non avendo, finora, formalizzato le deleghe. Ma vaglielo a spiegare, a Antonio Cicchetti e Francesco Battistoni. Il viterbese, ex Fi, ha ingoiato il rospo in cambio di una commissione e della possibilità di indicare il suo "avatar": l’ingegnere Angela Birindelli, che ieri assicurava di essere «emozionata» e decisa a «proseguire il lavoro di Battistoni». Al quale, dicono i maligni, tornerà la poltrona appena una modifica allo Statuto eliminerà il vincolo sulle 5 donne. Ma l’ex An Cicchetti? Ieri Polverini assicurava: «Con Antonio nessun problema, è un politico».
Lui tuonava: «Per sostituire le persone così è meglio non fare le elezioni, nelle quali sono stato il più votato d’Italia». Perciò, anche se non farà ricorso perché «non si sta in paradiso a dispetto dei santi», ha rinnovato il rifiuto a designare una supplente. A trovare l’assessora reatina a Giovani e Istruzione (nel valzer deleghe la Cultura è passata a Fabiana Santini, mentre Armeni avrà Personale, Patrimonio e Demanio) penseranno il sindaco Emili e il"grande elettore" Cicolani. Ma la strada è in salita, se proprio Cicolani spiega che al rimpasto «manca il consenso del Pdl di Rieti» e Rampelli parla di percorso «non fluido né lineare».
Tutt’altra aria in casa Udc. Ciocchetti confessa: «Soddisfatto? Difficile dire il contrario». Idem Aldo Forte, neo-assessore a Famiglia e Politiche sociali («La famiglia è per noi come per la Lega il federalismo»), che però per ora intende restare anche consigliere, forse perché in quest’epoca di rimpasti la prudenza è consigliabile. Sul piede di guerra l’opposizione, dove il Pd con Montino parla di «giunta "Win for life": ai cittadini più tasse, alla politica più stipendi». Nieri, Sel, denuncia che Polverini «prima annuncia tagli agli stipendi dei dirigenti, poi aumenta i costi con una giunta di soli esterni». Mentre l’Idv Maruccio parla di «ufficio di collocamento che non conosce crisi». Ma non sempre funziona, come testimonia Fabio Desideri, tra i non-ripescati del Pdl: «Anche a me avevano garantito un ruolo e si sa com’è andata». Intanto per la giunta, che oggi ha in agenda la riduzione dei Cda delle partecipate, si susseguono gli appelli: da Pallone che invita a «rimboccarsi le maniche» a Fazzone che implora di «ritrovare slancio». E non va meglio alla Pisana, dove i Radicali si sono autoconvocati per protesta: il Consiglio si è riunito due volte in tre mesi.