Presentazione del libro di
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Nazareno Dinoi
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Dentro una vita
I 18 anni in regime di 41 bis di Vincenzo Stranieri
Reality Book
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Roma, 25 giugno, ore 11
c/o Partito Radicale
Via di Torre Argentina 76
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Oltre all’Autore e all’Editore, saranno presenti:
Marco Pannella
Nicolò Amato, già Direttore Dipartimento Amministrazione Penitenziaria
Mauro Palma, Presidente Comitato Europeo Prevenzione Tortura
Rita Bernardini, Deputata Commissione Giustizia
Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino e Autore della Prefazione
Maurizio Turco, Deputato Commissione Affari Costituzionali
Anna Stranieri, figlia di Vincenzo Stranieri
Lorenzo Bullo, avvocato di Vincenzo Stranieri
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Quando ha varcato per la prima volta le porte di un carcere, l’11 febbraio del 1975, Vincenzo Stranieri non aveva ancora quindici anni. Un’impressionante sequenza di arresti e scarcerazioni ha poi segnato la sua vita sino all’età di ventiquattro anni quando, nel giugno del 1984, le porte del carcere si sono chiuse dietro di lui senza più riaprirsi.
Vincenzo Stranieri, il “boss di Manduria” che per magistratura e collaboratori di giustizia è stato il numero due della Sacra corona unita, non è un ergastolano, non ha condanne per omicidio, eppure ha già totalizzato - tra reati fuori (dall’associazione mafiosa al sequestro di persona) e quelli dentro (per almeno sei volte ha distrutto la sua cella) - una pena complessiva di 36 anni di carcere.
Oggi Vincenzo Stranieri di anni ne ha 50. Gli ultimi 18 li ha passati al regime di carcere duro conosciuto come 41 bis, un tempo e un luogo tali che lo hanno portato, negli ultimi mesi, a perdere il lume della ragione. «Non è più l’uomo che ho conosciuto in tutti questi anni», ha raccontato la figlia Anna che lo ha visto l’ultima volta un mese fa nel reparto psichiatrico dell’ospedale dell’Aquila collegato al supercarcere.
La presentazione del libro, scritto dal giornalista del Corriere del Mezzogiorno Nazareno Dinoi grazie ai racconti di Vincenzo Stranieri inviati dal carcere speciale, è l’occasione per fare il punto su una realtà su cui vige una sorta di “segreto di Stato” e che nessuno, eccetto i Radicali, pare voglia mettere in discussione.
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