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Inquinamento degli invasi: Così parlo l’editorialista della Nuova del Sud Nino Grasso

24 giugno 2010

 

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani

 

L’8 gennaio del 2010, attraverso le pagine della Gazzetta del Mezzogiorno, sollevai dei dubbi sulla qualità delle acque invasate in alcune delle principali dighe lucane. La reazione di Arpab, Aql, Dipartimento ambiente fu, volendo usare un eufemismo, a dir poco scomposta. Iniziarono a piovere accuse di procurato allarme e in molti fecero a gara per poter affermare che stavo dicendo sciocchezze. L’operazione demolizione toccò il suo punto più basso il 14 gennaio del 2010, quando l’editorialista della Nuova del Sud, Nino Grasso, mi definì un irresponsabile, accusandomi di “aggiotaggio”. In buona sostanza, per l’impagabile Grasso sarei stato pagato dalle multinazionali dell’acqua minerale per screditare l’acqua lucana. Ahimè, a dispetto delle fantascientifiche affermazioni del sig. Grasso, il 30 gennaio acquisii i risultati delle analisi di laboratorio, che nel frattempo avevamo commissionato alla Biosan. Le analisi confermarono in pieno i dubbi sollevati l’8 gennaio.

Scriveva Grasso il 14 gennaio 2010: "....Con una superficialità a dir poco irresponsabile, alimentata - presumiamo - dall'ansia preelettorale di conquistare qualche voto in più alle prossime regionali di fine marzo, il segretario dei Radicali lucani, Maurizio Bolognetti, s'è reso protagonista nei giorni scorsi di un "procurato allarme" sociale, denunciando a mezzo stampa la presunta "contaminazione" dell'acqua contenuta negli invasi lucani e destinata ad uso potabile...” E' facile presumere però che, al di là degli aspetti formali legati alla trasmissione dei dati ufficiali, la mossa di Santochirico si configuri come qualcosa di più di un puro atto di cortesia nei confronti della magistratura potentina. Tanto più che qualcuno potrebbe, a giusta ragione, interrogarsi sui contraccolpi economici provocati da una sorta di "aggiotaggio" in favore delle società di acque minerali....L'allarmismo creato in questi giorni da forze politiche minoritarie, interessate a conquistare una visibilità mediatica altrimenti loro preclusa da un peso elettorale inesistente, è stato un atto indegno ed esecrabile di superficialità, che speriamo di non vedere più replicato in televisione e sulle pagine dei giornali."

Nino Grasso dal 27 aprile è assurto al ruolo di portavoce del Presidente della Giunta regionale Vito De Filippo.

Da qualche settimana si fa un gran discutere della presenza dell’alga “cornuta” nell’invaso del Pertusillo e la prof.ssa Patrizia Albertano, biologa dell’università romana di Tor Vergata, intervistata dal cronista della Gazzetta del Mezzogiorno Massimo Brancati, ha affermato:“Se quell’acqua è destinata anche ad uso potabile è necessario segnalare il tutto all’Istituto Superiore della Sanità. Non farlo sarebbe criminale.”

Verrebbe da chiedere al dottor Grasso: e adesso che facciamo? Denunciamo anche la prof.ssa per procurato all’allarme? Vuoi vedere che anche la prof.ssa Albertano è al soldo delle multinazionali dell’acqua minerale?

Come ricorda l’ottimo Brancati, fino a pochi giorni fa il direttore dell’Arpab era impegnato a minimizzare e a tranquillizzare. Come già avvenuto per la vicenda Fenice, nella quale l’Arpab ha brillato per il suo ruolo omissivo, da qualche ora l’Agenzia diretta da Sigillito ha corretto la rotta e timidamente ha ammesso che l’inquinamento dell’invaso del Pertusillo potrebbe essere collegato ad un cattivo funzionamento dei depuratori e a scarichi abusivi.

La conclusione dell’articolo firmato Brancati dovrebbe far rizzare le orecchie ai responsabili del Dipartimento ambiente della Regione. Scrive, infatti, il cronista della Gazzetta: “L’alga apparsa nel Pertusillo si trova anche nel lago di San Giacomo di Fraele, in un piccolo bacino sulle Alpi, in provincia di Sondrio, a 1949 metri sul livello del mare. La sua acqua è utilizzata solo per produrre energia: stop all’uso potabile da qundo l’alga “cornuta” ha messo radici. Vorrà dire qualcosa, o no?”

 

Per noi vuol dire tanto, sta a vedersi se questo servirà a far emergere un po’ di verità su quanto sta accadendo nell’invaso del Pertusillo. Così come c’è da augurarsi che qualcuno dia una spiegazione alla presenza di Bario emersa dalle analisi da noi commissionate nel gennaio del 2010.

 

Viviamo tempi difficili, in cui trovare persone intellettualmente oneste è merce rara. Più facile, invece, incontrare prefiche prezzolate pronte ad offrire la loro arte al miglior offerente.

 

 

 

Rassegna Stampa

 

“Degrado ambientale figlio del degrado politico” (Gazzetta del Mezzogiorno, 24 giugno)

                                                                                                   

E il caso Di Bello finisce in parlamento (Gazzetta del Mezzogiorno, 24 giugno)

 

 

Approfondimenti

 

Intervento del 30 gennaio 2010

 

Conferenza stampa, 2 febbraio 2010

 

Info

 

maurizio.bolognetti@gmail.com

3397467366

 

 

 

 

 



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