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Due sedute in 90 giorni: l'opposizione convoca il consiglio

• da Il Tempo del 1 luglio 2010

 

Una seduta virtuale del Consiglio regionale davanti alla sede della Giunta, con tanto di proposte di legge illustrate, ordini del giorno e mini dibattito. Questa l'iniziativa simbolica messa in scena da- esponenti dì tutti i gruppi dell'opposizione alla Regione Lazio per protestare contro «lo stallo» dell'aula della Pisana. «Novanta giorni due sedute», recitano i cartelli esposti dai Radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, promotori dell'autoconvocazione. Disposti a semicerchio, ognuno imbracciando un cartello con il simbolo del proprio partito, i consiglieri hanno parlato delle loro proposte di legge e delle interrogazioni «data l'impossibilità di farlo nella sede appropriata». «Come possiamo evitare la carognata del ticket per i disabili che parte domani - ha detto Giulia Rodano (Idv) -. Quando verrà distribuita la Ru486 nel Lazio?». «A chi va quell'euro che da domani dovranno pagare i cittadini uscendo dall'autostrada?», le ha fatto eco Mario Di Carlo (Pd). «Si discuta la proposta di legge sull'anagrafe pubblica degli eletti», ha aggiunto Rossodivita. Secondo il capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà Luigi Nieri «è essenziale una proposta di legge contro la svendita del patrimonio pubblico nel Lazio che, con il federalismo fiscale, rischia di aprire una voragine dal punto di vista ambientale, storico e archeologico». I Verdi con Angelo Bonelli, invece, sottolineano l'urgenza di affrontare il nodo del nucleare. «La Polverini deve capire che la Regione non è come "Ballarò" ha detto in conclusione Bonelli dove basta una comparsa. Questa è un'istituzione che ha bisogno di rispetto e non di arroganza». Ma questo è niente. Perché i radicali hanno fatto i conti di quanto costa ai cittadini del Lazio il blocco del Consiglio regionale. «Nei mesi di maggio e giugno 2010 il costo dell'immobilismo del Consiglio regionale è stimabile complessivamente in 15 milioni di euro, 250 mila euro ogni giorno che non si fa nulla». Lo hanno affermano i consiglieri radicali della Regione, Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, nel corso del Consiglio autoconvocato. «A oltre 90 giorni dalle elezioni - spiegano - il Consiglio regionale è in una situazione di stallo partitocratico. Mentre gli stipendi dei consiglieri sono regolarmente corrisposti dal 16 maggio, il Consiglio si è riunito solo due volte e le Commissioni sono ferme. E una situazione senza precedenti e ancora più grave in un periodo di crisi che pesa sui cittadini e sulle imprese». Tra dieci giorni ci sarà un'altra seduta virtuale, «esattamente dopo cento giorni, quando di solito si fa il bilancio di un'amministrazione». «Il consiglio è bloccato perché questa maggioranza non è in grado di presentarsi in Consiglio spiega Giulia Rodano dell'Idv - e questo è inaudito». «Non riescono a trovare una quadra sulle poltrone e sulle Commissioni conclude il capogruppo Sel, Luigi Nieri - e tutto questo andrà a ricadere inevitabilmente sui cittadini».


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