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Un taglio del 10% delle indennità per i nominati e i designati dal Consiglio regionale, e la decadenza, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della nuova legislatura, di chi è stato nominato dal consiglio precedente. Entro fine luglio, dunque, secondo il testo della proposta decade il Corecom. La proposta di legge, che vede come primo firmatario il capogruppo del Pdl Fulvio Martusciello, quindi, passa il vaglio della commissione consiliare permanente presieduta da Angelo Polverino e arriverà in consiglio regionale mercoledì prossimo. Costituita da un articolo unico, al comma 2, la nuova norma taglia dunque del 10% le indennità di tutti i nominati e designati dal consiglio regionale della Campania. Vengono abrogati anche tre commi della finanziaria del 2010 che disciplinano, rispettivamente, la durata delle cariche di Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza (3 anni), di Garante dei Detenuti (3 anni) e del Comitato regionale per le Comunicazioni (5 anni dalla loro elezione), stabilendo che, a partire dalla legislatura corrente, tutte le nomine, le proposte o le designazioni a pubblici incarichi di competenza dell'assise decadano decorsi 90 giorni dalla data della proclamazione degli eletti. Viene anche prevista la non nominabilità , da parte di Giunta e Consiglio, dei parlamentari nazionali ed europei, dei presidenti delle Province, gli assessori provinciali e comunali e delle comunità montane. «Una legge importante e virtuosa nel segno del rigore e del contenimento della spesa pubblica - commenta Polverino - che è solo il primo passo di un processo volto alla razionalizzazione, alla trasparenza e alla modernizzazione della macchina amministrativa regionale, che è uno dei punti fondamentali del nostro programma di governo». Secondo Martusciello «la norma stabilisce anche limiti stringenti per le nomine, evitando la politicizzazione delle stesse e prevedendo il controllo sulla attuazione della legge in capo a uno specifico settore della avvocatura regionale. È una legge che va verso il risparmio e verso il ritorno alla meritocrazia e alla trasparenza». Un «no» alla proposta di legge arriva dall'opposizione, con il voto contrario di Gennaro Oliviero (Pse), Nicola Caputo (Pd) e Anita Sala (Idv). Pur condividendo la ratio della proposta, Oliviero spiega che «con un colpo di mano, il Pdl ha sostituito il testo originario con un emendamento, impedendo la presentazione dei nostri emendamenti, che erano volti alla effettiva qualità e legalità nella indicazione delle nomine, attraverso il richiamo della norma statutaria che le disciplina e che prevede anche il rispetto delle pari opportunità ». Dal canto proprio, la Sala sottolinea che «la manovra messa in atto per far decadere i nostri emendamenti, denota l'interesse della maggioranza di stringere i tempi per arrivare a nomine "politiche" attraverso un iter che sia, a proprio vantaggio, celere e privo di ogni tipo di confronto. Ancora più grave è aver fatto cadere un emendamento che garantiva pari opportunità . Ma anche in questo caso, non siamo stati ascoltati». E Caputo annuncia «battaglia». Il tutto mentre il presidente del Corecom, Gianni Festa, si dice «perplesso per la tempestività con cui si sta procedendo dopo l'approvazione della graduatoria per la concessione dei contributi alle emittenti televisive campane e per la rimozione del dirigente del settore, Settimio Vinti, che è stato trasferito ad altra Commissione, dopo aver apposto il visto di legittimità alla delibera relativa alla concessione dei contributi. Una semplice coincidenza»