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int. a S. Prestigiacomo - "Nella manovra fatti tanti errori, energia verde e sud da salvare"

• da da La Repubblica del 5 luglio 2010

di Roberto Mania

 

Ministro, sente anche lei «un'aria di 2004» quando Giulio Tremonti dovette dimettersi "colpito" dagli attacchi di Fini e dell'Udc? «Personalmente - risponde Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente - ho grande stima per Tremonti. Ha un ruolo difficile e non è facile mettersi nei suoi panni. Penso, però, che alcune scelte fatte, immagino dai suoi uffici, non valutino appieno gli effetti che provocano».
Per esempio quello di tagliare gli incentivi a favore delle imprese che investono nelle energie rinnovabili e dirottarli all'Istruzione? «Ecco, appunto. È assurdo creare questo spostamento di risorse da un ministero ad un altro. Ci sono aziende che hanno fatto importanti investimenti confidando proprio sugli incentivi. Non si possono cambiare le regole in corso d'opera. Si rischia di far saltare tutto. E una scelta antistorica. Ma come: un paese come la Germania intensifica gli investimenti nell'energia solare e noi che facciamo? tagliamo gli incentivi! Bisogna guardare cosa fanno negli altri paesi, tutti scommettono sulla green economy. E questo - sia chiaro-non vuol dire rinunciare al nucleare sul quale io continuo a credere».
Ne ha parlato con Tremonti? «Ne abbiamo parlato al Consiglio dei ministri e siamo d' accordo che la norma sugli incentivi andrà cambiata in Parlamento. D'altra parte è con questo spirito che abbiamo approvato la manovra, senza i dettagli».
Come considera l'ampliarsi dell'area di dissenso sulla manovra? Dopo le Regioni, infatti, va registratolo schieramento unitario di tutto il mondo delle imprese. «Io ho condiviso e condivido l'ossatura della manovra. Non dimentichiamoci che stiamo attraversando una fase di crisi economica globale. Occorre un cambio di mentalità. Per le Regioni è una momento di difficoltà ma ritengo che ci siano i margini per ascoltarle».
Resta il fatto che Tremonti ha parlato di "cialtroni" a proposito di molti governanti del Sud. Lei è siciliana... «Sì, purtroppo Tremonti ha detto quelle cose. Non so bene cosa volesse dire, certo per noi è mortificante che il ministro dell'Economia si esprima in questi termini. Io non ho mai difeso chi ha prodotto sprechi, realizzato inefficienza, creato i lavoratori socialmente utili, però non si può parlare di un sud governato da cialtroni. Guardi che i fondi Fas per metà sono finanziati dallo stato centrale. E spesso sono questi i finanziamenti che mancano. Per questo le Regioni non li possono utilizzare».
Tremonti parla al popolo leghista. «E noi non possiamo stare zitti».
Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini immagina un governo di larghe intese guidato da Berlusconi. Fantapolitica? «C'è una maggioranza ben solida, al di là dei dissapori che ci possono essere con il gruppo dei finiani. Non credo che questo incida più di tanto anche se spero che i problemi si risolvano. E ormai in gruppo organizzato che si fa sentire su tutto. Francamente, aggiungo, non apprezzo questo stile di piccoli ricatti su ogni questione».
Vede Montezemolo in politica? «Mi pare che in questo momento il campo della politica sia abbastanza occupato. Quando ci saranno le elezioni Montezemolo, se lo vorrà, si misurerà con gli elettori».


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