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L'Iran pronto a fermare l'arricchimento dell'uranio

• da L'Osservatore Romano del 6 luglio 2010

 

Dopo la quarta tornata di sanzioni decise dal Consiglio di sicurezza dell'Onu e quelle successive più dure approvate da Stati Uniti e dall'Unione europea, l'Iran torna a manifestare la stia disponibilità a fermare l'arricchimento di uranio al 20 per cento a patto di ricevere il combustibile per il suo reattore di ricerca, medica di Teheran. Lo ha annunciato Allaeddine Boroujerdi, presidente della commissione Esteri del Parlamento (Majilis), citato dall'agenzia Irna. «Secondo l'annuncio del Consiglio supremo della sicurezza nazionale, se il combustibile necessario per il reattore di ricerca di Teheran ci verrà fornito - ha dichiarato Boroujerdi - l'Iran non insisterà per proseguire la produzione di questo combustibile all'interno del Paese». Il gruppo cinque più uno (i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina; più la Germania) hanno criticato la decisione dell'Iran, dello scorso febbraio, di cominciare l'arricchimento dell'uranio al 20 per cento. L'ultima risoluzione del Consiglio di sicurezza, adottata il 9 giugno scorso, che prevede di rafforzare le sanzioni internazionali contro l'Iran, chiede a Teheran di arrestare questo arricchimento. Il 29 giugno scorso, il ministro degli Esteri russo, Sergeì Lavrov, ha detto che i membri del gruppo di Vienna (Stati Uniti, Francia e Russia) che negoziano con Teheran uno scambio di combustibile, avevano proposto una riunione di specialisti nucleari con l'Iran sotto l'egida dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) per lo scambio di combustibile. «In risposta all'iniziativa turco-brasiliana, la Russia, la Francia e gli Stati Uniti - ha sottolineato Lavrov - hanno proposto al direttore generale dell'Aiea di organizzare una riunione di esperti tecnici dei tre Paesi con gli esperti iraniani per risolvere la questione dell'approvvigionamento di carburante per il reattore di ricerca di Teheran nel caso l'Iran sia d'accordo nel porre termine all'arricchimento al venti per cento». Dal canto suo, Teheran ha proposto il 17 maggio scorso alle grandi potenze, nel quadro di un accordo con Brasile e Turchia, di scambiare in territorio turco 1.200 chilogrammi del suo uranio leggermente arricchito al 3,5 per cento contro 120 chilogrammi di combustibile arricchito al 20 per cento destinato al reattore di ricerche mediche di Teheran. Intanto è stato presentato ieri a Teheran, nell'ambito di un festival dell'innovazione industriale, il primo robot umanoide iraniano. Surena è stato sviluppato da un'equipe di 24 ricercatori; è alto 1,45 metri e pesante 45 chilogrammi. Evidente il segnale che l'Iran intende lanciare al mondo con questa nuova conquista in campo scientifico: le sanzioni internazionali contro Teheran per il suo programma nucleare non hanno fermato lo sviluppo tecnologico del Paese.


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